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LAZISE.

Sfida aperta tra 5 concorrenti per essere il re del carnevale

Tanti candidati per l'elezione del Capo Vàlar e altre 2 maschere
Carnevale di qualche anno fa con le tre maschere tipiche del paese
Carnevale di qualche anno fa con le tre maschere tipiche del paese
Carnevale di qualche anno fa con le tre maschere tipiche del paese
Carnevale di qualche anno fa con le tre maschere tipiche del paese

Sono sei i candidati che si confronteranno «alla Libera Contrà del Marciapiè» ovvero nella storica via Arco, a Lazise, per conquistare lo scettro di «Capo Vàlar», il capo del carnevale di Lazise. La manifestazione è giunta quest'anno alla sua trentacinquesima edizione.
In gioco quindi il ruolo di Capo Vàlar uscente, El Meci al secolo Marco Perantoni e di altre 2 maschere: ambiscono all'elezione Sergio Bertoldi detto El Kambusa, Stefano Campagnari detto Sghiba, Sergio Olivetti meglio conosciuto come Gegia, Carlo Olioso detto Carleto ed infine Simone Bertoldi detto Bert.
Tre le cariche: Capo Vàlar, Quel da Re ed infine El Cagnol.
Il seggio elettorale si apre alle 13 di martedì e si chiude poco prima delle 15 di mercoledì. Le votazioni avranno luogo sul lungolago Marconi, all'imbocco con via Arco. Poco distante saranno funzionanti i chioschi gastronomici con la somministrazione di gnocchi, «pan e bondola», frittelle e patate fritte. Musica e vino a volontà fino alla chiusura prevista per le 18.
Nella mattinata di mercoledì, primo giorno di quaresima, ai chioschi gastronomici verrà distribuito minestrone di magro e pesce fritto. È inoltre prevista la visita delle maschere di Lazise accompagnate dal Papà del Gnoco con i Macaroni ed il Re del Goto di Colà alla casa di risposo di corso Cangrande 7.
Verso le 15 , dopo la chiusura delle urne, avrà luogo lo spoglio delle schede con la proclamazione degli eletti. Successivamente visita dei neo eletti al sindaco di Lazise in municipio e ritorno Al Marciapiè con tutta la giunta comunale.
«Tutte le offerte raccolte nelle due giornate di festa Al Marciapiè», spiega Sergio Olivetti, «saranno devolute alla onlus San Martino in Calle per il sostegno alle loro attività benefiche. L'anno scorso abbiamo avuto la visita, del tutto inaspettata di sedici gruppi mascherati, un centinaio di maschere. Tutto questo è stato possibile perché ci siamo fatti conoscere per aver partecipato a numerose sfilate con il coordinamento comitati carnevaleschi della provincia veronese».
«Siamo passati quindi», sottolinea Olivetti, «da carnevale meramente paesano ad un carnevale più importante, conosciuto, valorizzato».
«Confidiamo davvero nel bel tempo», spiega il Capo Vàlar uscente Marco Perantoni, «perché allestiamo chioschi, seggi, attrezzature sul lungolago Marconi per avere più spazio ma non siamo molto fiduciosi: il lago è davvero alto e con un minimo di vento rischiamo di essere sommersi dall'acqua. Ma non rinunciamo di certo al nostro carnevale».

Sergio Bazerla

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