<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Salviamo il nostro ospedale» La missione del gruppo Licssom

Ospedale di  Malcesine: è nato un comitato spontaneo per il suo salvataggio
Ospedale di Malcesine: è nato un comitato spontaneo per il suo salvataggio
Ospedale di  Malcesine: è nato un comitato spontaneo per il suo salvataggio
Ospedale di Malcesine: è nato un comitato spontaneo per il suo salvataggio

Si chiama Licssom, cioè Libero comitato spontaneo salvataggio ospedale di Malcesine. La finalità del gruppo di cittadini, costituitosi nemmeno un mese fa, lo scorso 31 gennaio, è chiara fin dal suo nome: difendere la struttura sanitaria di Val di Sogno, evitandone l'ulteriore ridimensionamento o addirittura la chiusura. Con un altro obiettivo ancora più ambizioso: il suo rilancio. A presiedere il nuovo comitato è l'architetto trentino Adriano Piffer, 64 anni, già presidente e vicepresidente dell'Aidm, Associazione interregionale disabili motori, e con varie esperienze e collaborazioni nel settore sanitario. Il gruppo costituente è formato da diciotto persone, tra cui, oltre allo stesso Piffer, alcuni consiglieri comunali di minoranza come Fabio Furioli e Martina Gasparini, oltre a esponenti del tessuto associativo, economico e imprenditoriale locale. Nonostante ciò - sottolinea il gruppo consiliare Vivere Malcesine, sostenitore dell'iniziativa anche con una petizione online in italiano e in tedesco sulla piattaforma Change.org (ieri pomeriggio c’erano già 35 firme) – il comitato non è schierato politicamente ma, sulla carta, aperto a tutte le realtà del territorio. LA PRESENTAZIONE. Licssom si presenterà ai cittadini in un'assemblea pubblica organizzata per domani alle 18 nella sala consiliare di Malcesine. Nel corso dell'incontro si entrerà nello specifico, trattando il tema dell'ospedale sotto vari aspetti ma tenendo sempre come punto di partenza lo scopo fondamentale per cui è sorto il comitato, cioè il salvataggio del nosocomio dell'alto Garda. Secondo il comitato è giunto il momento di intervenire attivamente sulla questione, soprattutto dopo la recente riorganizzazione delle Ulss e in particolare degli ospedali di Villafranca e Bussolengo, tenendo comunque presente anche i lavori di adeguamento realizzati nei padiglioni ospedalieri a Val di Sogno. IL RILANCIO. «L'ospedale di Malcesine va salvato e rilanciato», premette Piffer, rimarcandolo, nell'anticipare i punti cardine del progetto portato avanti dal comitato. «Un'area strategica come l'Alto Garda, tra l'altro con la sua vocazione turistica, non solo non può stare senza ospedale ma deve fare in modo di potenziare quello esistente». Secondo il Licssom, quindi, a Malcesine serve un punto di pronto soccorso operativo, giustificato anche dai «quasi cinque milioni di presenze turistiche nell'area, di cui buona parte formata da anziani oltre che da sportivi, che sono potenzialmente soggetti ad infortuni o incidenti. Per questo è necessaria e fondamentale la presenza di un presidio sanitario in loco». GLI OBIETTIVI. Tra gli obiettivi primari del comitato c'è anche il mantenimento e lo sviluppo della struttura intesa pure come storico centro nazionale di riferimento per la cura degli esiti tardivi della poliomielite. «Il salvataggio e il rilancio dell’ospedale», insiste Piffer, «è fondamentale per tutto il territorio, compreso il tessuto economico locale, che potrebbe avere grandi benefici dal mantenimento e valorizzazione del presidio sanitario melsineo». L'intento del gruppo, inoltre, è quello di aprire un dialogo a tu per tu con l’Ulss e la Regione per «avere certezze sul futuro del centro ospedaliero, ad oggi così incerto». Per farlo intende coinvolgere il più possibile le amministrazioni dei Comuni gardesani – a partire da Brenzone, Torri, Garda e Bardolino – facendo comprendere quanto sia importante che l'ospedale di Malcesine rimanga in vita. «Vogliamo operare attraverso il dialogo e la collaborazione», precisa Piffer. GLI SCETTICI. Ma non manca chi rimane scettico sulla costituzione del nuovo comitato. Tra questi c'è l'attuale presidentessa dell'Aidm, Denis Montagnoli. «Ho saputo della cosa a giochi già fatti», sostiene la numero uno dell’associazione. «È due anni che cerchiamo collaborazione da più parti per unire le forze con l'obiettivo di mantenere in vita l'ospedale. Dove sono stati in tutto questo tempo?», si domanda, critica, Montagnoli. «Solo dopo che il nostro direttivo si è ufficialmente dissociato dai metodi utilizzati dal nuovo comitato», aggiunge, «sono stata contattata dai componenti del Licssom. Ci siamo incontrati ma ho ribadito le nostre posizioni. Pertanto all'incontro di venerdì 23 febbraio non sarò presente». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Emanuele Zanini

Suggerimenti