<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Sale giochi, orari ridotti
Il sì votato da 37 Comuni

Sale gioco nel mirino dei sindaci dell’Ulss 22
Sale gioco nel mirino dei sindaci dell’Ulss 22
Sale gioco nel mirino dei sindaci dell’Ulss 22
Sale gioco nel mirino dei sindaci dell’Ulss 22

Il fronte contro il gioco d’azzardo si allarga e coinvolge i 37 Comuni dell’Ulss 22: nella conferenza dei sindaci del 3 febbraio è stata votata all’unanimità dei presenti (28 sindaci o loro delegati) la proposta di limitare l’orario di apertura delle sale slot e videolottery e, in generale, di accensione degli apparecchi elettronici che consentono vincite in denaro, diffusi anche negli esercizi commerciali come bar, tabaccherie, edicole e ricevitorie del lotto. L’obiettivo è prevenire la dipendenza dall’azzardo, e la proposta è rivoluzionaria perché unitaria: al di là degli interventi adottati dai singoli Comuni, l’intento è agire insieme per rendere più incisivi i provvedimenti evitando che le limitazioni già in essere vengano aggirate spostandosi nei paesi limitrofi.

Apripista è stato il Comune di Bardolino con l’ordinanza dello scorso settembre, che ha fissato l’orario di funzionamento di sale slot e apparecchi elettronici dalle 16 alle 24 di tutti i giorni, festivi inclusi. Contro il provvedimento si erano schierati due esercenti del paese appellandosi al Tar del Veneto, che a fine gennaio si è espresso rigettando i ricorsi e confermando la legittimità delle restrizioni.

Forti delle motivazioni dei giudici amministrativi e di altre norme regionali e nazionali, i Comuni dell’Ulss 22 si sono impegnati ad emanare un’ordinanza sulla falsariga della bozza approvata in conferenza dei sindaci, prevedendo la stessa limitazione oraria adottata da Bardolino oltre all’obbligo di esporre targhe che informino del rischio di sviluppare dipendenza dal gioco d’azzardo e il divieto di pubblicizzare eventuali vincite.

La bozza d’ordinanza elenca una serie di norme e riferimenti giurisprudenziali che ne supportano la legittimità, tra cui le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte costituzionale, circolari del ministero dell’Interno e la legge regionale 6/2015 che all’articolo 20 prevede che i Comuni possano stabilire la distanza minima delle sale giochi da luoghi sensibili quali scuole, impianti sportivi e centri di aggregazione giovanile, ma anche «individuare gli orari di apertura delle sale giochi e la relativa sanzione amministrativa in caso di mancato rispetto».

UNA RISPOSTA ALL’ALLARME lanciato a più riprese dal Dipartimento dipendenze dell’Ulss 22 diretto dal dottor Raffaele Ceravolo, che in una recente lettera inviata a sindaci e assessori al sociale dei paesi gardesani ha evidenziato come nel 2015 la sede di Bussolengo del servizio ambulatoriale per il gioco d’azzardo contasse 67 utenti provenienti dalla zona lago. «I dati sono in continua espansione ma si tratta di numeri relativi perché nonostante il servizio dedicato all’azzardo sia attivo da dieci anni le persone hanno iniziato a venire da poco e quelle che si rivolgono a noi sono solo la minima parte», osserva Ceravolo.

La limitazione oraria risponde a due esigenze: alla mattina limita la possibilità che i giovani che marinano scuola siano tentati dal guadagno facile prospettato dall’azzardo, mentre la chiusura a mezzanotte è volta ed evitare gli eccessi notturni. Rispetto alle altre dipendenze, nota il direttore, quella per l’azzardo «coinvolge più donne, pensionati e giovani, il cui numero non è ancora preoccupante, ma lo spegnimento fino alle 16 è un deterrente fondamentale. Un’altra conseguenza negativa correlata», sottolinea Ceravolo, «è legata all’usura, fenomeno che sta prendendo piede nel nostro territorio».

IL SÌ CONVINTO ALLA PROPOSTA della conferenza dei sindaci è arrivato anche da Peschiera, sul cui territorio insistono quattro sale slot, oltre alla miriade di apparecchi disseminati nei vari esercizi commerciali. «Molte persone che si rivolgono ai servizi sociali del Comune sono in difficoltà a causa di questa dipendenza e i numeri sono in costante crescita», conferma l’assessore al Sociale Mirjana Stampfer, anticipando che a Peschiera l’ordinanza sarà affiancata dalla modifica del regolamento sul gioco d’azzardo, con l’approvazione anche in Consiglio comunale. Ma non solo: «Per rendere incisive queste misure potenzieremo i controlli coinvolgendo polizia municipale, carabinieri, Guardia di finanza e assistenti sociali. Peschiera è una piccola Las Vegas», conviene Stampfer «la paura è che in questo settore possano infiltrarsi le organizzazioni criminali».

Katia Ferraro

Suggerimenti