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Sì ad interventi in paesema il suolo si risparmia

La chiesetta di Sega, dedicata a San Gaetano, da tempo bisognosa di interventi e storico luogo della frazione
La chiesetta di Sega, dedicata a San Gaetano, da tempo bisognosa di interventi e storico luogo della frazione
La chiesetta di Sega, dedicata a San Gaetano, da tempo bisognosa di interventi e storico luogo della frazione
La chiesetta di Sega, dedicata a San Gaetano, da tempo bisognosa di interventi e storico luogo della frazione

Sì a nuove costruzioni per esigenze familiari, no a un eccessivo consumo di suolo. Sì a riconversioni e riqualificazioni del patrimonio edilizio esistente, no a interventi edificatori fuori area. La seconda fase del primo Piano degli interventi (Pi), adottata all’unanimità dal consiglio comunale di Cavaion, dopo le illustrazioni tecniche dell’estensore del Piano, l’architetto Giulio Saturni, conferma le linee politiche dell’amministrazione Tramonte a livello urbanistico già contenute nel Documento del sindaco del 2015 e ribadito a maggio di quest’anno. A fronte di un valore di oltre 900mila euro che entreranno nelle casse comunali - 621mila in denaro e 300mila in acquisizioni del patrimonio immobiliare - prevede il consumo di meno di 5 ettari di suolo. «Vogliamo che si costruisca bene, badando alla qualità degli interventi, riqualificando l’esistente e ricucendo le aree di degrado, conservando soprattutto i volumi già esistenti», sottolinea la sindaca di Cavaion, Sabrina Tramonte. «Tutto questo a vantaggio del territorio ma anche dei residenti, del Comune ma anche dei privati: tenendo alta la qualità rimane alto anche il valore degli immobili». Questa fase del Piano dà così continuità alla prima, chiusa nel 2017. Dopo l’adozione in consiglio e i 30 giorni del deposito degli atti a disposizione del pubblico, a settembre sono previsti i 30 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni da parte di cittadini, associazioni, enti, imprese. Il 31 luglio scorso i tre consiglieri di minoranza Giovanni Zanetti, Emanuela Merigo e Giuliano Pachera (assente Giancarlo Sabaini) hanno votato a favore la delibera. Zanetti, inoltre, ha dichiarato di apprezzare il lavoro svolto dall’amministrazione e la volontà di andare incontro alle esigenze dei cavaionesi, elogiando apertamente il lavoro svolto dall’ufficio comunale preposto all’edilizia privata. GLI ACCORDI. Su un totale di 24 accordi tra pubblico e privati presentati in questa seconda fase, 20 sono stati ritenuti meritevoli di accoglimento da parte del Comune: uno è stato considerato non pertinente, uno ritirato dal proponente, uno giudicato inammissibile e uno soltanto, che prevedeva una vasta urbanizzazione in zona agricola, è stato scartato perché in netto contrasto con il Documento del sindaco e l’indirizzo politico di cui è espressione. Di questi 20, poi, ne sono rimasti in campo 17, perché due sono stati sospesi e uno è stato ritirato. «Si tratta di accordi molto equilibrati, nei quali l’interesse pubblico è sempre prioritario», prosegue la sindaca, affiancata in tutto il lavoro dal dirigente dell’Area tecnica per edilizia privata e urbanistica, l’architetto Andrea Alban, e dal geometra Adriana Banterla. Tra i 17 accordi che compongono dunque il Piano degli interventi in questa fase, l’intervento più consistente riguarda la località Villa, dove «un’attività produttiva fuori zona, con tanto di capannone, sarà riconvertita in zona residenziale pertinente», spiega Tramonte. Altri accordi comprendono edificabilità a zone limitrofe per esigenze familiari, «con cubature ridotte e consumo di suolo minimo» ribadisce. Altri ancora riguardano il recupero di volumi esistenti o lo spostamento di alcuni parcheggi all’interno dello stesso lotto. In località Camporengo, infine, è previsto il completamento della zona industriale per andare incontro alle industrie del marmo. A SEGA. Il documento urbanistico contiene una novità per la frazione cavaionese. Il Comune ha infatti acquisito a patrimonio pubblico la chiesetta di San Gaetano, che ora torna alla comunità di Sega come luogo storico e culturale. «Quando tutto l’iter sarà concluso, coinvolgeremo gli abitanti di Sega per valutare insieme come sistemare l’edificio e cosa farne», spiega la sindaca. L’attuale chiesa parrocchiale di Sega, a forma di tenda, è stata costruita nel 1971 su disegno dell’architetto Marcello Zamarchi e ha mandato in pensione la vecchia chiesolina, rimasta però nel cuore di tanti parrocchiani di Sega che lì andavano a messa con i genitori e hanno ricevuto i primi sacramenti. •

Camilla Madinelli

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