È stata una visione inusuale quella che domenica ha offerto il Sacrario del Baldo, luogo solitamente silenzioso e di raccoglimento, trasformato per un giorno in centro d'incontro e riflessione, in un pullulare di voci, tricolori e vita.
Ad animare la collina che custodisce i 98 cippi con cui i Comuni veronesi dal 1982 ricordano i propri caduti in tutte le guerre, è stata la tradizionale cerimonia, giunta alla 35a edizione, organizzata dall'Associazione Sacrario del Baldo e dalla Federazione provinciale dei combattenti e reduci di Verona, che ha richiamato a Peagne, al confine tra Ferrara di Monte Baldo e Caprino, tantissime persone. Alla presenza di autorità civili e militari si è fatta memoria di quanti hanno dato la vita per la patria, perché, come ha premesso il cavalier Giancarlo Rama, presidente della onlus del Sacrario, «ricordare i caduti è un obbligo morale, ma è anche occasione di riflessione. Purtroppo anche oggi quotidianamente c'è chi perde la vita nei troppi conflitti ancora in atto. Eppure i reduci di guerra ci hanno testimoniato, e continuano a farlo, l'obbrobrio, il dolore e la sofferenza generati dalla guerra», ha detto il presidente. «Vogliamo esprimere loro gratitudine per l'impegno e il monito continuo, dando a tutti gli ex combattenti della provincia un attestato di riconoscimento».
Con commozione sono state così consegnate ben 93 pergamene agli ex soldati, di cui diverse ritirate dagli stessi e molte altre da familiari o delegati. «Sono rimasti pochi i reduci rispetto a quanti hanno fatto la guerra, ma con questo riconoscimento», è stato il commento del presidente dell'Ancr di Verona Bruno Buratto, «vogliamo celebrare l'onore, il sacrificio, gli ideali e il desiderio di pace attestati da ciascuno».
Una novità della manifestazione, questa consegna, come pure quella della lettura di tre preghiere tradizionali, dedicate al tricolore, alla patria e al sacrario, da parte di un ragazzo, Nicolò, simbolo della vicinanza dei giovani alla manifestazione.
Significativi anche i messaggi e i saluti arrivati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di papa Francesco e del governatore del Veneto Luca Zaia.
È intervenuto anche Antonio Pastorello, presidente della Provincia: «Molti caduti erano ragazzi e avevano programmi e ambizioni stroncati dalla guerra. Anche oggi nel nostro Paese ci sono giovani che hanno progetti, ma non hanno futuro perché, nonostante il grande lavoro degli amministratori, non riusciamo a dare risposte. Però da qui parte un grande messaggio: siamo una squadra, perché la Provincia è la casa dei Comuni, nei quali non ci sono colori politici ma la coscienza di fare al meglio il nostro dovere per garantire un futuro ai giovani».
La cerimonia è proseguita con la celebrazione della messa da parte di padre Cesare, priore dei frati cappuccini di Villafranca, con don Roberto Oberosler, cappellano dei combattenti e reduci, animata dal coro alpino «La Preara» e dalla Fanfara Alpina Tridentina. Giancarlo Rama ha ringraziato i Comuni che hanno dato un contributo per la prossima ristrutturazione del sacrario, compromesso dagli anni e dal gelo invernale, esprimendo gratitudine anche a quanti vorranno in futuro sostenere il progetto. Sulla volontà di ristrutturare il luogo, si sono espresse pure Paola Arduini, sindaco di Caprino, e il consigliere comunale e provinciale di Ferrara, Serena Cubico.
«Con l'associazione Sacrario del Baldo, vogliamo creare un'area di rispetto e valorizzarla», ha dichiarato il sindaco Arduini. M.R.