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Raduno provinciale
al sacrario in onore
dei caduti veronesi

Si rinnova oggi la tradizionale cerimonia al Sacrario del Baldo a Peagne, al confine tra Caprino e Ferrara di Monte Baldo, in onore dei caduti di tutti i Comuni del Veronese nelle due guerre mondiali, organizzato dalla Federazione provinciale dei combattenti e reduci e dell'Associazione Sacrario del Baldo.

All'appuntamento annuale partecipano autorità civili e militari dei 98 paesi della provincia oltre a numerosi cittadini, per ricordare in una cornice suggestiva, quanti hanno dato la vita per la patria.

«Si tratta di una ricorrenza molto sentita: l’omaggio ai caduti è anche motivo di riflessione sui valori di fondamentale importanza come la pace e la libertà», commenta il cavalier Giancarlo Rama, presidente dell'associazione Sacrario del Baldo. «La manifestazione permette, inoltre, di comprendere quanto i combattenti hanno fatto con il desiderio e la speranza di contribuire a dare al nostro Paese un avvenire più sicuro fondato sulla democrazia. Per questo motivo», annuncia, «durante la cerimonia consegneremo ai reduci un attestato di riconoscimento per ringraziarli per quanto hanno dato all'Italia».

A proposito della valenza del ricordo, don Roberto Oberosler, cappellano dei combattenti e reduci, invita a liberarsi dal rischio di trasformare il valore della memoria in una struttura che nasconde l'idolatria di una pratica rituale. «Andiamo con la fede che apre all'ascolto, alla sorpresa dell'incontro e all'accoglienza», dice.

Il programma della giornata prevede alle 9.30 l'ammassamento con schieramento della fanfara alpina tridentina e del personale di rappresentanza, seguito dalla sfilata di gonfaloni, labari e bandiere e dall'alzabandiera con deposizione della corona ai caduti. Poi sarà dato spazio all'intervento delle autorità presenti e la consegna degli attestati di riconoscimento ai reduci alla presenza anche del presidente dell'Ancr di Verona Bruno Buratto.

La mattinata si chiuderà con la messa celebrata, oltre che da don Oberosler, da padre Cesare, priore dei frati cappuccini, e animata dal coro alpino «La Preara». M.R.

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