<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Pugno a un residente,
il turista chiede scusa

Pienone di turisti a Malcesine in un’immagine di archivio
Pienone di turisti a Malcesine in un’immagine di archivio
Pienone di turisti a Malcesine in un’immagine di archivio
Pienone di turisti a Malcesine in un’immagine di archivio

«Sono mortificato, mi dispiace per quello che è accaduto e sono pronto a risarcire». Al giudice per le indagini preliminari Giuliana Franciosi, il ventenne danese che nella notte tra il 17 e il 18 luglio, al termine di un alterco verbale ha sferrato un pugno a un cinquantenne di Malcesine ha spiegato ogni cosa. Il fermo disposto dal pm Valeria Ardito con l’accusa di lesioni gravi è stato convalidato, a fine udienza il giovane è stato scarcerato e il gip gli ha imposto il divieto di dimorare a Malcesine. Con tutta probabilità non andrà in un’altra località del Garda, la sua vacanza in Italia è terminata.

Assistito dall’avvocato Chiara Nascimbeni ha affrontato l’interrogatorio in carcere e per prima cosa ha detto che gli dispiaceva, che avrebbe voluto soccorrere il ferito ma i suoi amici erano scappati e avevano insistito perchè anche lui si allontanasse. E per paura se ne sono andati tutti.

La persona offesa, attualmente è ancora ricoverata in prognosi riservata, in seguito alla caduta ha riportato un trauma cranico che ha provocato un’amnesia retrograda, non sarebbe in pericolo di vita ma è costantemente monitorato. L’indagato ha 21 anni, era in vacanza con la sua ragazza e alcuni amici e la notte del 18 luglio era in paese, avevano bevuto e hanno alzato il tono della voce proprio sotto le finestre della camera da letto di un residente. È iniziata così, il cinquantenne ha protestato per il chiasso, la ragazza gli ha risposto male e lui è sceso in strada.

Il litigio era tra la giovane e il residente, si sono spintonati e a quel punto il fidanzato ha cercato di allontanare la ragazza, per far finire la discussione. «L’ho presa per un braccio e la stavo portando via quando ho percepito che l’uomo era alle mie spalle». E si è girato assestandogli un pugno. Il cinquantenne è caduto e ha battuto il capo sul porfido. Non si è più mosso e a quel punto il gruppo è scappato di corsa. Cosa che ha fatto anche lui (al giudice ha detto di aver indugiato, l’intera sequenza è stata ripresa dalle telecamere, che hanno permesso la sua individuazione) spiegando di essersi spaventato. «Stava anche arrivando gente». Il cinquantenne è stato soccorso e in ospedale ha continuato a sostenere di essere caduto dal letto. Poi le riprese hanno svelato l’aggressione.F.M.

Suggerimenti