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Progetto collettore,
dialogo Ats e 5 Stelle

Lavori al collettore
Lavori al collettore
Lavori al collettore
Lavori al collettore

Un incontro positivo: così Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo e presidente dell’associazione temporanea di scopo Garda Ambiente, definisce la riunione che si è tenuta mercoledì con alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Questi l’avevano sollecitata per mettere sul piatto le loro proposte alternative al progetto che prevede il rifacimento del collettore fognario del lago di Garda (sponda veronese e bresciana), per una spesa preventivata di circa 220 milioni di euro. L’incontro si è tenuto a villa Mirabella di Gardone Riviera, sede della Comunità del Garda, ente che fa parte dell’Ats assieme a 32 Comuni gardesani.

Oltre a Peretti erano presenti i sindaci di Brenzone, Salò e Padenghe, tutti membri del comitato di gestione dell’Ats; i tecnici di Azienda gardesana servizi e Garda Uno (gestori del servizio idrico integrato sulle due sponde e committenti del progetto); tra i rappresentanti del M5S il consigliere regionale del Veneto Manuel Brusco, il deputato bresciano Ferdinando Dino Alberti, il consigliere comunale di Castelnuovo Marcello Giacomelli e alcuni tecnici e ingegneri idraulici vicini al Movimento.

Erano presenti inoltre alcuni esponenti del comitato Visano Respira e lo stesso sindaco di Visano, comune bresciano a sud di Montichiari contemplato nella bozza di progetto preliminare come sede di un impianto di depurazione che soddisfi le esigenze della sponda bresciana, così da evitare in futuro che quest’area continui ad appoggiarsi in larga parte al depuratore di Peschiera, come avviene oggi.

Da più di un anno il M5S avanza dubbi sul progetto predisposto da Ags e Garda Uno: tra i punti caldi della controproposta c’è ad esempio la creazione di più minidepuratori su ciascuna sponda. «L’obiettivo comune di salvaguardare la salute e l’immagine del nostro lago ci ha permesso di ritrovare, nel dialogo, un positivo spirito di scambio tra le parti», sottolinea Peretti, «c’è la disponibilità a proseguire il confronto e per farlo ho chiesto ai 5 Stelle di formalizzare per iscritto le loro proposte».

L’approfondimento nel merito passerà ora nelle mani dei tecnici di Ags, Garda Uno e del Movimento. Soddisfatto dell’esito dell’incontro anche il consigliere regionale Brusco: «Non abbiamo trovato un muro di gomma ed è stato riconosciuto che la nostra idea è attuabile. Ora predisporremo un documento con richieste di chiarimento sul progetto esistente e con proposte per modificarlo: vedremo se c’è la disponibilità politica di farlo». «Le soluzioni alternative ci sono», aggiunge il consigliere regionale dei 5 Stelle, «e permettono un intervento immediato, più efficiente e meno costoso, senza attendere vent’anni prima di riuscire a realizzare l’opera».

Va ricordato che in questo momento si stanno cercando i finanziamenti - ed è proprio questo il compito attribuito all’Ats - necessari prima di tutto per completare la progettazione e quindi per realizzare l’opera.

Che i tempi di intervento siano lunghi è confermato anche in una nota dell’Ats: «Almeno 16 o 17 anni», vi si legge, per avere il nuovo collettore a servizio delle sponde gardesane.

Katia Ferraro

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