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Profughi sfrattati. Parroco contrario

Alcuni profughi sbarcati negli scorso mesi al porto di Lampedusa
Alcuni profughi sbarcati negli scorso mesi al porto di Lampedusa
Alcuni profughi sbarcati negli scorso mesi al porto di Lampedusa
Alcuni profughi sbarcati negli scorso mesi al porto di Lampedusa

La giunta comunale ha deliberato di incaricare un legale per avviare le procedure di sfratto degli stranieri, richiedenti protezione internazionale, alloggiati nell' ex scuola di Piovezzano, struttura gestita dalla cooperativa Milonga. A giugno il sindaco di Pastrengo, Gianni Testi aveva chiesto aiuto ai ministri leghisti Matteo Salvini e Lorenzo Fontana, di sfrattare i migranti da quel luogo, scrivendo una lettera ai ministeri degli interni e della famiglia che ha anche pubblicato sul sito internet del Comune. Testi ha denunciato che dal primo giugno gli occupanti dell’ex scuola avrebbero dovuto lasciarla libera perché il contratto di locazione biennale si era chiuso il 31 maggio 2018. Da parte sua la coop Milonga aveva chiesto a marzo al Comune di poter continuare a utilizzare l'immobile, in cui vivono 19 persone alcune delle quali inserite nel mondo del lavoro, ricordando di aver reso agibile l’edificio con interventi e di essere disponibile a pagare un affitto più alto, da 2.000 a 2.500 euro al mese. A favore della presenza dei profughi, si è schierato a luglio il parroco di Pastrengo e Piovezzano don Luca Freoni, che ha inviato una lettera aperta ai parrocchiani: «La cooperativa si è distinta per aver valorizzato, risanando e restaurando, un immobile pubblico che da magazzino di materiali è divenuto sede accogliente di persone, per aver assolto ai compiti assegnati dalla Prefettura per una quarantina di persone che si sono succedute in questi due anni» ha scritto don Luca, «per non aver creato, tollerato o permesso, nessun tipo di disturbo o fastidio; aprendo le porte del Centro di accoglienza, per una reciproca conoscenza, che ha portato a stringere legami». Gli ospiti dell’ex scuola, secondo il sacerdote, si sono spesi a favore della comunità: «Con prestazioni molto utili in diverse occasioni: sagre parrocchiali, feste della Pro loco, pulizia di strade e marciapiedi, raccolta di uva e olive, hanno animato le feste delle scuole». Il Comune il 5 giugno, ha chiesto alla cooperativa Milonga la restituzione delle chiavi e lo sgombero dell’immobile mai avvenuti, L’ultimo atto di questa vicenda è la delibera votata venerdì scorso dal sindaco Testi e dall’assessora Michela Venturini, il vice sindaco Massimo Faccioli era assente. Con questo documento è stata ribadita la volontà dell’amministrazione di recuperare nella propria disponibilità, l’immobile, «attualmente occupato abusivamente dal conduttore società cooperativa Milonga di Verona» è scritto nella delibera, dove si spiega anche che «l’Amministrazione, in seguito allo sgombero dell’edificio, ha preventivato di valorizzare il complesso immobiliare, attraverso una ristrutturazione dell’edificio e un successivo cambio di destinazione d’uso, al fine di realizzare un’attività in parternariato pubblico-privato che possa portare risorse al Comune ed incrementare la nostra vocazione turistica». La giunta ha disposto che si proceda: «di affidare un incarico ad un legale che metta in atto tutte le procedure di sfratto esecutivo». •

Luca Belligoli

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