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«Profughi, la soluzione esiste»

Auditorium gremito per il primo incontro con la popolazione organizzato dal neo sindaco Gianni Testi per discutere della questione dei profughi ospitati nell’ex scuola di Piovezzano.

Attualmente in quell’edificio, che potrebbe ospitare 15 richiedenti asilo, ne risiedono 8, tutti maschi e cattolici. L’ex scuola è stata messa a disposizione della Prefettura, che l’ha classificata centro di accoglienza straordinario (Cas), dal commissario straordinario Nicola Noviello che ha retto il Comune dalle dimissioni dell’ex sindaco Alberto Varolo fino alle elezioni di giugno.

«Il semestre di commissariamento è stato pesante e ha ostacolato la gestione del nostro paese», ha affermato il sindaco Testi, «e non solo sulla questione profughi. Noi però non siamo mai stati contro l’arrivo dei migranti, ma non ci sono piaciute le modalità amministrative attuate dal commissario e la collocazione nell’ex scuola. Il nostro gruppo inoltre non c’entra nulla con la raccolta firme contro l’arrivo dei profughi che è stata organizzata durante la campagna elettorale da un partito politico (Fare! rappresentato dal consigliere regionale Andrea Bassi ndr). Abbiamo semmai agito sul piano giuridico cioè sugli atti amministrativi che sono stati adottati dal commissario. Per questo ho presentato due istanze di autotutela».

La prima sulla delibera che ha destinato l’ex scuola a scuola all’accoglienza di profughi attraverso un contratto di locazione temporanea a una cooperativa. L’altra istanza riguarda il bando pubblico per la selezione di un soggetto a cui concedere in locazione.

«L’emergenza profughi in Italia durerà per diversi anni», ha proseguito Testi, «e serviranno sempre più luoghi dove ospitare queste persone. Ho cercato soluzioni alternative all’utilizzo dell’ex scuola di Piovezzano confrontandomi anche con la Prefettura. L’unica praticabile è quella di accogliere sul nostro territorio quattro nuclei familiari di migranti in alloggi messi a disposizioni da privati o associazioni. Se ci sono famiglie disponibili all’accoglienza di queste persone si facciano avanti. Invece se ci opponessimo all’utilizzo dell’ex scuola inscenando delle proteste correremo il rischio che l’ex scuola possa essere requisita dalla Prefettura come è successo in altri Comuni. Bisogna agire con pragmatismo e in maniera oculato. La cooperativa Milonga si è resa disponibile a far svolgere agli ospiti dell’ex scuola lavori socialmente utili in favore del Comune. Sono tutti giovani, quattro di loro lavorano per la cooperativa e gli altri sono in cerca di occupazione e sinora non hanno creato alcun problema», conclude Testi . Se la scuola tornasse nella disponibilità del Comune l’amministrazione intende utilizzarla come caserma per i carabinieri o come ostello.L.B.

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