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Ponte con l’Africa Il legame creato da don Franz

Conoscere la cultura africana attraverso racconti, immagini e specialità culinarie. Si tiene domenica 17 dicembre, alla Casa Don Bosco Dab di Albarè Alto, una giornata organizzata per ricordare il lavoro fatto da don Franz Cremon. L’iniziativa nasce dal gruppo Amici di don Franz che ha seguito l’opera del padre il salesiano venuto a mancare, a 76 anni, il 30 marzo di quest’anno. «Dopo aver gestito, dagli anni settanta, con don Sergio Pighi la Comunità dei Giovani, prima a Verona e poi ad Albarè, don Franz partì per l’Africa. Nel 2001 andò in Ciad, a Sahr, dove iniziò subito ad incontrare nei villaggi la gente, specialmente gli ultimi, cominciando col prendersi cura dei carcerati che lì vivono in condizioni disumane», esordisce don Paolo Bolognani che segue la Casa Salesiana Dab di località Villa ad Albarè Alto, evidenziando molte altre realizzazioni di don Franz: «Creò soprattutto pozzi per l’acqua, scuole per bambini, luoghi di incontro per la catechesi e per la formazione costruiti grazie a tanti benefattori. Negli ultimi tre anni», prosegue, «fu trasferito a Doba nella missione salesiana che gestisce, una scuola, un centro giovanile, una parrocchia e diverse comunità di base». Don Paolo, in visita tra settembre e ottobre di quest’anno in questi luoghi con la nipote di don Franz Antonietta Cremon, fa quindi sapere: «Qui, ora, c’è questo gruppo che cerca di sostenere alcune opere da lui iniziate creando un ponte per far dialogare persone di qui con quelle di «giù» organizzando viaggi di volontari che possano collaborare con alcuni progetti, come corsi di cucito per le ragazze o di informatica per tutti nella sala costruita sempre per opera di don Franz. Parte di questo progetto», prosegue il sacerdote, «punta ad arrivare ad accogliere da noi giovani del Sahr offrendo loro un percorso professionale specifico». Il finanziamento dei progetti sarà a cura della associazione Pensiero solidale, con sede ad Affi, presieduta da Franco Ferrarini, di Costermano, già sindaco dal 1980 al 1995. Così, per sensibilizzare all’iniziativa, è stata programmata la domenica del 17 dicembre: «Lo scopo di questo momento, aperto a tutti, è far conoscere la loro cultura che pone in grande risalto il rispetto per l’anziano, il valore della comunità e del villaggio che educano, il culto degli antenati, che sente il collegamento con l’energia della Terra e con le forze della natura... e molto altro », evidenzia don Paolo. La giornata inizierà alle 9,30 con la messa nella chiesetta di località Villa ad Albarè. Seguiranno la presentazione di progetti e contributi sulla cultura africana. Verso le 13 pranzo con piatti tipici cucinati da ospiti africane della Casa don Bosco Dab. • B.B.

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