<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Pista ciclabile
Sette mesi
per non perderla

Passo avanti per il Comune di Brenzone nell'iter della ciclopista.

Dopo che, a fine dicembre, l'amministrazione guidata dal sindaco, Tommaso Bertoncelli, aveva approvato in Consiglio comunale la convenzione con Malcesine che, di fatto, ha trasformato il secondo centro dell'alto lago in stazione appaltante autonoma, ora l'ex-Odi ha finalmente nominato i tre collaudatori. Che sono: due dipendenti del Comune di Verona, e cioè la dottoressa Chiara Bortolomasi e l'ingegner Luciano Ortolani, e un ingegnere nativo di Vicenza, Gianni Oltramari.

Queste nomine sono uno snodo fondamentale per l'eventuale realizzazione dell'opera dato che i tre collaudatori dovranno esprimersi sul fatto che il tratto di ciclopista che compete a Brenzone sia considerabile, dal punto di vista tecnico, un «lotto funzionale». Per poter cioè procedere in maniera autonoma da Malcesine, la Commissione di Collaudo dovrà «confermare e accertare la funzionalità ed immediata godibilità, a favore della collettività, del tratto di pista di Brenzone, indipendentemente dalla realizzazione del tratto di Malcesine». Se ciò sarà riconosciuto, Brenzone avrà titolo per essere stazione appaltante autonoma, il che le consentirà di mettere in piedi tutte le procedure necessarie a indire le gare di appalto, la progettazione esecutiva, la consegna dei lavori e la realizzazione dell'opera indipendentemente dal destino del tratto più a nord.

I tempi però sono strettissimi. «E' passato un anno intero», aveva spiegato in Consiglio comunale il vicesindaco Aldo Veronesi che, da circa quattro anni, segue personalmente il progetto, «senza che si facesse nulla. Abbiamo approvato il progetto definitivo in conferenza dei servizi già da fine ottobre 2014 ma poi, col cambio di amministrazione di Malcesine e vari problemi con gli uffici, nulla è stato più fatto. Ora dobbiamo correre sennò perderemo il finanziamento di 5 milioni e 570 mila euro e, con esso, una straordinaria occasione per Brenzone». Dello stesso avviso il sindaco, Tommaso Bertoncelli. «Entro il 4 agosto 2016 dobbiamo riuscire a consegnare i lavori. Abbiamo solo sette mesi per validare il progetto, fare la gara di appalto e consegnare l'opera alla ditta che vincerà. Dobbiamo assolutamente riuscire in questa impresa perché si cambierà per sempre il lungolago di Brenzone».

Se la Commissione di Collaudo darà il via libera, Brenzone si assumerà, da qui in avanti, oneri e onori di tutta l'opera ricadente nel suo tratto di competenza, mentre finora l'appalto era unico e Malcesine era il Comune referente per l'ex-Odi e anche dal punto di vista legale e finanziario.

«Il prossimo passo per l'amministrazione dell'alto Garda», ha ripreso il vicesindaco di Brenzone, «sarà attendere l'esito delle valutazioni dei tre collaudatori. Non dovrebbero esserci problemi e, personalmente, credo sia lecito attendersi che i tre professionisti confermino la funzionalità del lotto di Brenzone. Su questo mi sento di dire che siamo molto fiduciosi. Una volta ottenuto questo, potremo poi finalmente nominare la figura del Rup, cioè del responsabile unico del procedimento, per il tratto di ciclopista nel territorio di Brenzone. Stiamo cercando di accelerare i tempi si tutti i fronti per portare a casa il risultato, come il nostro paese si merita e, finora, l'iter sembra procedere speditamente».

Sulla possibilità che la ciclopista di Brenzone fosse un «lotto funzionale» si erano concentrate, in dicembre, le attenzioni degli uffici comunali del secondo paese dell'alto lago. Nella delibera approvata dalla sola maggioranza, infatti, i funzionari del municipio avevano espresso parere favorevole ma con diverse riserve e avevano chiesto all'amministrazione di acquisire preliminarmente un «parere della Commissione di Collaudo circa la funzionalità del lotto sul tratto di Brenzone».

Secondo gli uffici, l'amministrazione dovrà «inserire la ciclopista nel piano triennale delle opere pubbliche, pubblicare per 60 giorni e modificare il bilancio con l'okay del revisore dei conti». Una strada tutta in salita, visti i tempi stretti, ma che i consiglieri di maggioranza cercheranno di percorrere perchè «questa è l'opera più importante per Brenzone per i prossimi 10-15 anni».

Gerardo Musuraca

Suggerimenti