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Pastrengo da villaggio a «città murata»

Luca Belligoli Pastrengo fa parte dell'Associazione Città murate del Veneto che ha sede a Cittadella e per questo versa 100 euro all’anno come quota associativa. Nel 2011 l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso al Comune il titolo di Città murata, decreto preceduto dalla delibera della giunta comunale con la richiesta del titolo onorifico e dalla relazione dell’allora ministro dell'Interno Roberto Maroni. Il documento, sottoscritto da Maroni e inviato a Napolitano, ripercorre le tappe storiche di Pastrengo dall'età del Bronzo a cui risalgono diversi ritrovamenti di reperti. Patrengo, il cui toponimo deriva dalla terminazione «engo» (villaggio), è stato fondato dai Longobardi. Già nel 966, Pastrengo è stato un «vicus», villaggio rurale, munito di castello inserito nella «Giudicaria Gardense», il distretto amministrativo che comprendeva sia i paesi prospicienti il Benaco sia quelli dell'entroterra. Nell'età comunale Pastrengo è passata sotto la giurisdizione di Verona. Il periodo più movimentato per Pastrengo è iniziato nel 1799 quando dal 26 al 30 marzo è stata teatro della «battaglia dell'Adige», tra le truppe francesi di Napoleone Bonaparte e quelle imperiali austriache. Quasi cinquant'anni dopo, il 30 aprile 1848, negli stessi luoghi si combatterono gli eserciti d'Austria e del Regno di Sardegna. Alla nascita del Regno d'Italia nel 1861, Pastrengo si è trovata ancora ricompresa con il Veneto nel territorio dell'Impero Asburgico, in zona di confine. Si costruirono fortificazioni e una strada militare di congiunzione con l'Adige, per tenere sotto controllo tutta la zona circostante. Di quel periodo restano quattro forti e un telegrafo ottico, parte del sistema di comunicazione delle fortezze del Quadrilatero. La Regione Veneto nel 2009 ha insignito Pastrengo della qualifica di Città murata del Veneto per la presenza del castello di età scaligera e dei quattro forti asburgici e della rarissima torre di comunicazione per la telegrafia ottica. Nella relazione del ministero dell’Interno è stato scritto: «Degno di nota, il fatto che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il 9 dicembre 1981, in occasione della cerimonia commemorativa dei carabinieri, riceve dalle mani del sindaco di Pastrengo il diploma di cittadinanza onoraria e le chiavi della città, per aver condotto con successo la lotta al terrorismo e alla criminalità, nella tradizione e nello spirito dell'Arma». •

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