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Ospedale, lavori fermi
«Zaia ci spieghi perché»

Esterni dell’ospedale di Malcesine
Esterni dell’ospedale di Malcesine
Esterni dell’ospedale di Malcesine
Esterni dell’ospedale di Malcesine

«Pedrché i lavori del secondo stralcio per la messa in sicurezza dell’ospedale di Malcesine risultano bloccati da mesi? Perché all’Ulss 22 sono stati portati via oltre 15 milioni e 575 mila euro per pagare i debiti delle altre Ulss venete, non permettendo gli investimenti che erano stati già previsti per i servizi sanitari dell’azienda di Bussolengo?». A chiederlo è il vice-capogruppo della Lista Tosi in Regione, Andrea Bassi.

Bassi si era già interessato più volte dei problemi di Malcesine, l’ultima volta per la questione del servizio di prelievi per le donazioni di sangue. E ora torna a parlarne con un’ articolata interrogazione depositata il 26 aprile.

L’ospedale di Malcesine era imbragato con ponteggi e attrezzature collocate attorno al padiglione A fino a poche settimane fa, ma i lavori sono fermi da alcuni mesi.

«È stato quasi completato il primo stralcio di lavori sul tetto, ma non sono mai partiti i lavori di adeguamento dei serramenti; ferma anche la messa a norma dell’impianto antincendio e di quello per i gas medicali che pure, con una delibera del 31 dicembre 2015, erano finanziati con tre milioni e 162 mila euro», spiega Andrea Bassi.

«Inoltre», aggiunge, i lavori avevano già il via libera sia dalla sezione edilizia ospedaliera a finalità collettive dell’ area sanità e sociale della Regione che dell’Anac. Perché?».

Ma c’è molto di più e il consigliere lancia un allarme.

«Con la delibera numero 2083 del 30 dicembre 2015», spiega Bassi, «la Giunta regionale ha approvato la presa d’atto delle determinazioni assunte dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti sul risultato di gestione del sistema sanitario regionale per il 2014. Vista la riduzione delle risorse statali del fondo nazionale sanitario 2015, la Giunta ha stabilito che le Ulss che hanno chiuso la gestione dell’esercizio 2014 con un risultato positivo sono chiamate a concorrere al raggiungimento dell’equilibrio del sistema sanitario regionale del 2015, mettendo a disposizione delle altre Ulss la quota di utile eccedente i cinque milioni».

In pratica, Bassi sostiene: «Alle Ulss con un bilancio in attivo per più di cinque milioni sono stati sottratti i soldi. E, guarda caso, l’unica Ulss in tutto Veneto che ha fatto un utile maggiore di cinque milioni è stata la 22. Così, a fronte di 20 milioni e 575 mila euro, ne sono stati tolti 15 milioni e 575 mila, lasciandone in cassa solo cinque».

«Voglio sapere se il blocco dei lavori a Malcesine», aggiunge, «è quindi correlato all’ applicazione della delibera numero 2083, che ha di fatto derubato di 15 milioni e mezzo la Ulss 22 e soprattutto i cittadini che ci vivono. E vorrei dunque sapere quali investimenti già programmati dalla 22 verranno bloccati e non saranno portati a termine, dopo questa mossa». «Cosa stanno facendo il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore alla Sanità Luca Coletto per far ripartire i lavori a Malcesine?», si chiede.

Conclusione: «Voglio sapere se esiste la volontà non esplicitata di uccidere finanziariamente l’Ulss 22 prima concedendole bassissimi rimborsi, visto che ha la quota di finanziamento pro capite più bassa dell’intera Regione, e adesso anche scippandole gli utili di bilancio, al solo fine di pagare i debiti delle altre Ulss venete».

Gerardo Musuraca

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