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«Non c’è criticità sui livelli del Garda»

Il vice sindaco Filippo Gavazzoni
Il vice sindaco Filippo Gavazzoni
Il vice sindaco Filippo Gavazzoni
Il vice sindaco Filippo Gavazzoni

«Anche se a livello nazionale e nel resto del Nord Italia c’è preoccupazione per la siccità, qui i livelli del lago sono monitorati e non è una situazione certo critica per il prosieguo della stagione estiva».

Il vicesindaco di Peschiera del Garda, Filippo Gavazzoni, a cui competono le deleghe in materia di turismo e portualità, riassume così impressioni e linee d’azione emerse nell’incontro svoltosi a inizio settimana con l’ingegner Luigi Mille, dirigente di Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, ente deputato alla gestione dei livelli del lago e con Massimo Lorenzi, presidente del Consorzio del Mincio, ente di secondo livello che fornisce acqua ai consorzi di bonifica primari dei territori mantovani.

Maggior preoccupazione sui livelli del lago (ieri a 66 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, con un calo medio di un centimetro ogni due giorni) è stata espressa ieri dal segretario generale della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa anche a nome del presidente dell’associazione Garda ambiente (e sindaco di Castelnuovo) Giovanni Peretti. «Abbiamo chiesto ad Aipo di ridurre i deflussi dal lago verso il Mincio (attraverso la diga di Salionze, ndr) per favorire il riempimento del bacino, in virtù delle piogge attese in questi giorni che dovrebbero ristorare anche le campagne mantovane», spiega Peretti, preoccupato per i «livelli quasi in linea con il 2007 e il 2003» e sostenendo per questo la necessità di «trovare l’equilibrio tra bisogni agricoli e turistici per non scendere a quote troppo basse».

Gavazzoni va oltre numeri e paragoni con gli anni precedenti riconoscendo il «gran lavoro da parte di Aipo e del Consorzio del Mincio che ha deciso di autoridurre il consumo d’acqua». Il vicesindaco si dice soddisfatto anche per aver ottenuto, durante l’incontro con i rappresentanti dei due enti, l’appoggio alla sua linea: «Al termine della stagione irrigua si farà di tutto per contenere l’acqua nel lago e arrivare nel periodo invernale al livello di 125-130 centimetri e forse qualcosa di più, per prepararci ad affrontare la stagione estiva 2018 ancora più sereni».

Il giovane amministratore arilicense non risparmia poi critiche a «chi in questi anni avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione del collettore fognario e non l’ha fatto». Il riferimento è al tratto dell’alto lago, da Malcesine a Torri, dove le tubazioni sono posate lungo le rive e in caso di livelli alti imbarcano acqua con le conseguenze del caso (eccesso di portata che può attivare gli sfioratori e diminuzione dell’efficienza del depuratore di Peschiera). «Non si può evitare che il lago si riempia per coprire le falle del collettore, obbligando ad andare incontro a situazioni di crisi idrica», rincara Gavazzoni. E conclude: «Indagherò per smascherare responsabilità sia a livello ecologico, sia per una situazione che rende il Garda succube dello stato d’uso e manutenzione di un collettore probabilmente già obsoleto quando è stato posato qualche decennio fa».

Katia Ferraro

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