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Moglie picchiata dal marito fugge con le bimbe in pizzeria

Via Peschiera a Cisano, dove ieri, una lite in famiglia ha creato paura per ore DIENNE FOTO
Via Peschiera a Cisano, dove ieri, una lite in famiglia ha creato paura per ore DIENNE FOTO
Via Peschiera a Cisano, dove ieri, una lite in famiglia ha creato paura per ore DIENNE FOTO
Via Peschiera a Cisano, dove ieri, una lite in famiglia ha creato paura per ore DIENNE FOTO

Picchiata dal marito è scappata dall’appartamento con una neonata in braccio e una bimba di due anni per mano. Il sangue che le rigava il volto. Con un italiano molto stentato ha chiesto aiuto agli unici che conosce da quando abita a Cisano di Bardolino, i gestori di una pizzeria. Che hanno quindi allertato la polizia locale e i carabinieri. È stata una mattinata di tensione, quella di ieri, in via Peschiera. La donna, pakistana, ha raggiunto il marito suo connazionale in Italia a giugno dello scorso anno. La famigliola abita in un appartamento in centro a Cisano. Ci sono tre figlie, una nata in ottobre, una ha due anni e un’altra sette e quando c’è stata la lite, almeno lei, per fortuna era già fuori di casa. Non è chiaro cosa sia accaduto ieri mattina. Verso le 9.30 i gestori della pizzeria «L’ora» si vedono arrivare la donna che conoscono perché una delle bambine pakistane ha la stessa età di una delle loro, con il volto insanguinato e piangente. Dice di essere stata picchiata dal marito che è in casa. Scatta l’allarme alla polizia Locale di Bardolino e ai carabinieri di Peschiera. Arrivano sul posto ed entrando nell’androne del caseggiato su due piani sentono un odore molto acre e forte. Sospettano si tratti di gas. Per questo i soccorritori chiamano in supporto i vigili del fuoco. Nel frattempo un’ambulanza ha portato la donna a farsi medicare e refertare in ospedale. I soccorritori chiamano l’uomo, ma non apre la porta e sospettano si sia barricato in casa aprendo il rubinetto del gas. In realtà si scoprirà poi che l’odore avvertito non era quello del gas, ma delle spezie utilizzate in grande quantità. Ma dell’uomo nessuna traccia, così i carabinieri si mettono a cercarlo e lo trovano poco dopo e lo portano in caserma. «Quando la signora è venuta in pizzeria c’era mio marito», dice Manuela Camparsi, moglie di Luca, il titolare de «L’Ora», ancora scossa. Conosce la famigliola, conosce la vittima. «Mi sembra impossibile credere che il marito l’abbia picchiata, sembra un uomo buono. Lei la conosco da giugno, poveretta parla poco italiano, io le ho regalato il passeggino per l’ultima nata. Sua figlia grande è in classe con una delle mie. Mi ha invitata tante volte a casa sua, ma per il lavoro e la famiglia non ero ancora andata. Adesso mi sento quasi in colpa per non averlo fatto, magari voleva farmi capire qualcosa, farmi vedere qualcosa, non so che dire, mi sembra impossibile». Aggiunge la donna: «Venerdì mi aveva detto che lunedì il marito avrebbe iniziato un nuovo lavoro al Camping di Cisano, dove già lavora il cugino, che fa le pulizie, davvero non capisco cosa possa essere accaduto». I carabinieri hanno cercato un interprete che conoscesse un particolare dialetto del Pakistan, perché quello soltanto parla la poveretta. Il magistrato lo ha giustamente preteso per capire che cosa sia accaduto ed essere certa che la donna abbia intenzione di denunciare il marito, o se si tratti di un unico episodio o ve ne siano stati altri. In pronto soccorso ieri alla donna è stata data una prognosi di una quindicina di giorni per la frattura del setto nasale. Il reato di lesioni lievi è perseguibile solamente se c’è una denuncia di parte. Quindi l’uomo verrà denunciato in stato di libertà. Nel frattempo l’abitazione della famiglia è stata dichiarata inagibile per le precarie condizioni igienico-sanitarie e mamma e figliolette destinate a una struttura diversa da quella dell’uomo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Vaccari

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