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Migrazioni al centro
di mostre, film
e testimonianze

L’associazione «Tè donna» sceglie le migrazioni come tema della rassegna di incontri, proiezioni, appuntamenti letterari ed artistici che porta il suo nome e si propone di anno in anno di far ritrovare donne e uomini tra la sala civica «Eugenio Turri», in corte Torcolo, e la biblioteca di Affi, all’ex stazione.

L’edizione 2017 s’intitola «Terre madri» e inizia oggi con un ciclo di cinque film riservati a soci già iscritti. Comprende poi, a ingresso libero: presentazione del progetto «Dal deserto al dessert» (10 marzo); mostra d’arte e d’artigianato con opere di donne italiane e straniere (dal 10 al 19 marzo); pomeriggio di letture e dialoghi sorseggiando the marocchino durante il Tè letterario (18 marzo); serata conclusiva di approfondimento con il coro femminile Casa di Ramia diretto da Takayo Miura ed esempi d’inclusione sociale di donne migranti tramite atelier di riuso creativo e altri laboratori (23 marzo).

Il tema degli spostamenti migratori di popoli e culture è senza dubbio molto attuale, non scevro da polemiche e accesi confronti politici. Ma le fondatrici e coordinatrici di «Tè donna» Michela, Maria, Sabrina, Daniela e Roberta intendono dare al tema il loro inconfondibile imprinting. Anzitutto ripulirlo da strumentalizzazioni di ogni sorta, quindi declinarlo al femminile per parlare delle donne che migrano, mostrarlo in un’ottica serena e costruttiva, approfondirlo per superare le paure del diverso e andare insieme verso la convivenza. Così da fare di «Terre madri» un luogo di riflessione, per conoscere e non per essere preda di preconcetti o insicurezze. «Le migrazioni caratterizzano il passato e il presente dell’umanità e sono oggi al centro di un dibattito che coinvolge la politica, l’economia, la società tutta», spiegano le organizzatrici della rassegna. «Ci siamo sentite coinvolte da questo tema, da ciò che vivono le persone che lasciano la propria “terra madre”, divenuta inospitale, talvolta crudele». Ma cosa trovano, queste persone, una volta approdate in nuovi lidi? Accoglienza oppure ostilità? Solidarietà umana o indifferenza? E come si sentono? «Cercheremo di fare informazione, nella nostra consueta modalità costruttiva, su un tema tanto vasto e delicato», avvisa Michela, presidente di «Tè donna». C.M.

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