Brenzone ha approvato il così detto Paes, Piano di azione per l’energia sostenibile. Il costo complessivo è di 1 milione e 684 mila euro.
«Nel 2014, attraverso il così detto Patto dei sindaci», ha spiegato il primo cittadino, Tommaso Bertoncelli, «si invitavano le amministrazioni locali, le Province e le Regioni ad impegnarsi per ridurre, entro il 2020, del 20 per cento le emissioni di anidride carbonica, aumentare del 20 per cento la produzione di energie rinnovabili e migliorando del 20 per cento l'efficienza energetica. Sono oltre 6.300 le città europee che hanno aderito e oltre tremila in Italia quelle che vogliono rispettare gli obiettivi per la riduzione di gas serra. Anche Brenzone vuol fare la sua parte, impegnandosi ad attuare il Piano d’azione per l’energia sostenibile per la riduzione dell’anidride carbonica».
In sintesi, in ben centoundici pagine la piccola amministrazione locale dell'alto Garda ha messo in piedi e approvato un ambizioso «piano di attacco». «Che attraverso fatti e non solo con impegni formali dia il buon esempio e coinvolga pure i privati cittadini», com'è stato spiegato.
L’analisi fatta in municipio ha stabilito che le emissioni di anidride carbonica per il Comune e le strutture di sua proprietà derivano principalmente dall’utilizzo di energia elettrica e gas metano: la maggior parte della CO2 viene prodotta dal settore residenziale e dei trasporti.
«Il settore comunale», è stato detto, «è responsabile di una piccola quota delle emissioni totali, ma riveste una grande importanza in quanto l’amministrazione ha l’occasione di divenire un esempio per i cittadini, innescando un meccanismo virtuoso che contribuirà all’abbattimento della produzione di anidride carbonica. Tra il 2012 ed il 2015 il livello delle emissioni, in termini assoluti, è diminuito del 5,6 per cento a Brenzone».
Il Comune ha stabilito quindi una serie di azioni quali l'installazione di valvole termostatiche, la sostituzioni di generatori di calore con altri a maggiore efficienza, l'isolamento termico di pareti e sottotetti in uffici, scuole e strutture pubbliche, la revisione del piano di illuminazione con sostituzione delle lampade con quelle a basso consumo, led semaforici (già installati a Castelletto), la realizzazione di ciclopiste, l’installazione di impianti fotovoltaici sulle scuole di Castelletto e sopra al municipio. E ancora: un impianto solare termico alle scuole di Scalette, il bike-sharing, dispositivi per lo spegnimento automatico dei macchinari, rinnovo del parco mezzi comunali e molto altro ancora.
A regime il costo di tutte le operazioni, da fare obbligatoriamente entro il 2020 e alcune già attuate, costerà ben 1 milione e 684 mila euro e porterà un risparmio di 2.856 tonnellate di anidride carbonica, con una riduzione pari al 20,7 per cento e un risparmio di 10 mila 790 chilowatt di corrente.
Per ogni intervento l'amministrazione ha già redatto un piano di realizzo e quantificato il costo: a quanto pare, quindi, si fa sul serio.
Favorevole la minoranza composta da Davide Benedetti, Michela Donatini e Ivano Brighenti. «Il Paes», hanno detto, «faceva parte pure del nostro programma elettorale. Da agosto 2014 a oggi crediamo che il provvedimento dovesse essere portato con maggiore celerità in Consiglio, ma siamo disponibili a partecipare alle implementazioni o rivisitazioni del piano, approfondendo e coinvolgendo la cittadinanza».
Sono previste anche riunioni informative, audit e incentivi per chi, tra i cittadini, utilizzerà e produrrà energie verdi e ottimizzazione delle risorse. Brenzone, insomma, aspira a diventare la «perla verde» del lago di Garda il prima possibile.