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«Mansio Servasa»
L’archeologia
sposerà il turismo

Una delle campagne di scavo alla «Mansio Servasa»Parte dei ritrovamenti, in un’area destinata a vigneti
Una delle campagne di scavo alla «Mansio Servasa»Parte dei ritrovamenti, in un’area destinata a vigneti
Una delle campagne di scavo alla «Mansio Servasa»Parte dei ritrovamenti, in un’area destinata a vigneti
Una delle campagne di scavo alla «Mansio Servasa»Parte dei ritrovamenti, in un’area destinata a vigneti

Nuova vita per «Mansio Servasa», l’area archeologica in prossimità della Claudia Augusta, un ampio complesso architettonico di età romana vicino alla strada provinciale 11 emerso durante la costruzione dell’Autostrada del Brennero a fine anni Sessanta. Sito oggetto, tra il 1968 e il 1970, di prime campagne di scavo da parte dell’allora Soprintendenza alle antichità del Veneto e, tra il 2004 e il 2010, di altre indagini da parte della Università Cà Foscari di Venezia, nell’ambito di un progetto che ha coinvolto Regione, attuale Soprintendenza archeologia del Veneto, Comune. Amministrazione che mai ha riposto nel cassetto il sogno di valorizzare questo luogo, incrocio nodale di scambio da tempi immemorabili.

«Il 27 novembre è stata attivata dalla Centrale unica di committenza (Cuc) dell’Unione Montana del Baldo Garda la procedura di gara per i “Lavori di riqualificazione Villa Mansio Servasa nel Comune di Brentino Belluno“», informa il sindaco Alberto Mazzurana. «Le ditte dovranno ora acquisire i documenti e rispondere entro 20 giorni per presentare la migliore offerta».

La cosiddetta «Mansio Servasa» è una villa con vari ambienti che si sviluppano attorno ad un cortile porticato, dove si svolgevano probabilmente più attività artigianali. Una mansio con pavimenti di coccio pesto e pareti intonacate che dovevano essere usati come dimora privata dal proprietario o come stanze di ospitalità, essendo la struttura anche stazione di posta con cambio di cavalli ed officine per assistere i viaggiatori. Ora, per questo luogo prezioso, dove si è riscontrata persino la presenza di una tomba protostorica, si auspica in una valorizzazione entro il 2016. Ricorda Mazzurana: «Nel 2014 l’ amministrazione ha avviato l’iter per la richiesta di un contributo alla Regione per il progetto “Valorizzazione della Villa Mansio. Consolidamento e restauro, interventi strutturali volti alla salvaguardia del sito, strutture di accoglienza e pannellistica“. La Regione ha risposto inviando una scheda da compilare per ottenere il contributo indicato in 106.458,30 euro a fronte di un progetto preliminare di riqualificazione per una spesa di 152.083,36, ottenendo il benestare di tale ente e quindi il denaro necessario».

Prevede, in sintesi, pulizia, consolidamenti, protezione dei pavimenti, ricostruzione della via romana. Interventi strutturali come sistemazione e riordino della zona a nord dell’area archeologica, delimitazioni con recinzioni, opere per l’uso pubblico, pannelli multi lingue, tecnologie innovative di supporto didattico.

Spiega la dottoressa Brunella Bruno, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia: «L’area è in parte su terreno di proprietà della Autrostrade del Brennero Spa (Autobrennero), che l’ha sempre lasciata disponibile per attività archeologiche, in parte in proprietà privata. Quest’ultima non è stata tutta indagata, ma giace sotto i vigneti». Prosegue Mazzurana: «Dopo più incontri, la Spa ci ha comunicato che la realizzazione del progetto può contare sulla sua partecipazione grazie a un contributo. Abbiamo quindi sottoscritto un accordo per l’acquisto delle aree agricole private su cui insiste il sito». Poi: «Abbiamo la conferma di un altro contributo da parte del Bima (Bacino imbrifero medio Adige) che servirà a coprire gli altri costi. In questi mesi è stato fatto il frazionamento del terreno privato per l’acquisto. Così, vista la attivazione della procedura di gara da parte della Cuc, si conta, come chiesto dalla Regione, di aggiudicare i lavori entro il 31 dicembre e di realizzare il progetto nel corso del 2016. Siamo lieti di ripristinare quest’ importante area archeologica che avrà servizi di accoglienza turistica come parcheggio e area relax. “Mansio Servasa“ sarà sempre più importante anche perché la pista ciclabile Adige Sole, dove porremo cartelli informativi, passa a pochi metri. Ringraziamo la Soprintendenza, in particolare la dottoressa Bruno, Autobrennero, Bima e Regione per la sensibilità a questo progetto culturale».

Commenta l’amministratore delegato di Autobrennero Walter Pardatscher: «Sono molto soddisfatto che i lavori procedano grazie alla proficua collaborazione tra i soggetti coinvolti. Auspico che l’area, aumentando il suo valore storico culturale, abbia un reale ritorno d’immagine per il Comune e sia goduta da appassionati di archeologia, cittadini e turisti». Chiude Bruno: «Questo progetto è il primo realizzato in Veneto lungo la Claudia Augusta. Sarà di gran pregio».

Barbara Bertasi

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