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Manifesti per non far morire
un pezzo di storia del paese

Il Coro di San Zeno di Montagna durante l’animazione di una funzione religiosa
Il Coro di San Zeno di Montagna durante l’animazione di una funzione religiosa
Il Coro di San Zeno di Montagna durante l’animazione di una funzione religiosa
Il Coro di San Zeno di Montagna durante l’animazione di una funzione religiosa

AAA nuovi coristi cercasi. Lo storico Coro di San Zeno di Montagna, fondato nel 1994, negli ultimi anni sta perdendo progressivamente elementi e per questo vede sempre più incerto il proprio futuro.

Così il gruppo guidato dal maestro Giovanni Peretti in questi giorni sta preparando un manifesto da diffondere sul territorio per tentare di reclutare nuovi cantori e ridare slancio ad una realtà diventata negli anni un simbolo in paese ma che ora vive uno dei momenti più difficili della sua storia ultraventennale.

Negli anni d'oro il coro - nel cui direttivo oggi ci sono tra gli altri il presidente Giorgio Zanetti, la vice Valeria Gaspari oltre allo stesso Peretti - aveva raggiunto anche i trenta membri, poi calati a 27.

«Ma la situazione è progressivamente peggiorata. In un anno sono andate via otto persone e oggi ci ritroviamo solo in 19», sottolinea sconsolato Peretti. «Troppo pochi per garantire un futuro certo al gruppo. Dovessero esserci altre defezioni», annuncia il maestro, «il coro rischia di chiudere».

Le ultime fuoriuscite sono state causate per vari motivi: per tre, quattro persone sono sorti problemi con il lavoro inconciliabili con l'attività canora, mentre altri due, tre associati hanno lasciato senza reali motivazioni, almeno stando alla versione del maestro. «Buona parte di chi ha lasciato era giovane», precisa Peretti. «Ma è proprio sui giovani che dobbiamo puntare per ripartire creando con il tempo una nuova base».

Anche perché ad oggi, a parte due ventenni, un paio di trentenni e quarantenni, la maggior parte dei coristi viaggia dai 60-65 anni in su, fino ad arrivare ad un decano che raggiunge gli 83 anni d'età.

«Sono le persone più in là con gli anni il vero, e finora fondamentale, zoccolo duro del gruppo. Ma serve un ricambio generazionale. È indispensabile», avverte il maestro del coro. «Anche perché se qualche corista è indisposto o infortunato deve esserci chi lo sostituisce. Serve insomma una svolta».

«Il rischio», insiste Peretti, «è perdere un pezzo della storia recente di San Zeno e di una tradizione significativa per il territorio, oltre che un'associazione ormai piuttosto conosciuta».

Nato ventitré anni fa dalla passione di un gruppo formato da appassionati con precedenti esperienze di canti liturgici e da nuovi elementi, il coro sanzenate negli anni si è sviluppato crescendo progressivamente e partecipando a diverse rassegne canore, in paese e nell'area montebaldina, ma anche in molte altre zone della provincia, cantando anche in diversi eventi in giro per l'Italia – tra cui il suggestivo concerto all'interno delle Grotte di Postumia - e in più di qualche occasione anche all'estero, con concerti tenuti anche in Slovenia e in Germania.

A San Zeno è protagonista ogni anno a «Poeti in corte» il secondo sabato di luglio, alla «Madonna della cintura» nella prima domenica di settembre, e durante la rassegna di Natale.

Il prossimo appuntamento sarà il 9 aprile per la «Via dolorosa», in programma nella chiesa parrocchiale assieme ad altri due cori.

Il gruppo - che si ritrova ogni lunedì dalle 21 alle 22,30 portando avanti la propria attività per dieci mesi all'anno – non vuole mollare, e anzi rilancia.

«Per i più giovani vorremmo essere come una sfida, uno stimolo nuovo», commenta Peretti. «Un modo per stare in compagnia, per coltivare la passione per il canto oppure un'occasione per scoprirlo. Vogliamo scommettere sulle nuove generazioni».

Emanuele Zanini

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