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Malati di Alzheimer
in ferie a Castelletto
con i loro familiari

Edizione numero dodici per la «Vacanza del sollievo» organizzata dalla sede di Verona della Associazione Alzheimer Italia. L'appuntamento è al Garda Family House di Castelletto dal 25 giugno al 2 luglio. Sono oltre 10 mila i veronesi malati. L'associazione Alzheimer Verona segue da anni ammalati e familiari, studiando le forme di approccio più indicate perché chi è affetto da questa grave malattia non resti solo, ma anche per fare in modo che i familiari dei malati non cadano in depressione.

Il progetto «Vacanza sollievo a Brenzone» è unico del genere in Italia e porterà in ferie una decina di famiglie di malati nell'alto Garda.

«La vacanza sollievo permetterà a questo gruppo di trascorrere una settimana in serenità sul lago con altri pazienti e familiari con cui potranno scambiare sensazioni, consigli ed esperienze», hanno fatto sapere gli organizzatori, «grazie al supporto di tre psicologhe e una volontaria del servizio civile, oltre alla presenza della nostra presidente». Il soggiorno sarà utile ai familiari degli ospiti che, grazie al sostegno di personale specializzato, potranno riposarsi e avere qualche momento per se stessi. «L'iniziativa», ha spiegato la presidente dell'Associazione Alzheimer Verona, Maria Grazia Ferrari Guidorizzi, «è un progetto pilota nazionale e, a quanto ci risulta, siamo tra le poche realtà a organizzare in trasferta le attività tipiche del nostro centro. Da tre anni partecipiamo al “Progetto regionale sollievo”, che ha attivato 14 omologhi a Verona e provincia, ospitando circa 200 persone tra familiari, ammalati di Alzheimer e volontari. Quest’iniziativa nasce in collaborazione con la Ulss 9 Scaligera e i Comuni per ritardare il più possibile l’ospedalizzazione dei malati. Ciò favorisce un risparmio economico con benefici per tutta la comunità».

L'Alzheimer è considerato una malattia della famiglia e coinvolge pesantemente i parenti degli affetti. L'Associazione scaligera è una onlus e raggruppa circa 350 iscritti. «Il rapporto con Castelletto è bellissimo: abbiamo iniziato anni fa e, da allora, abbiamo sempre proseguito. Le suore ci mettono a disposizione spazi per i tre settori fondamentali: attività ricreative e rieducative; colloqui coi familiari; momenti di auto-aiuto per le famiglie», spiega Guidorizzi. Negli anni scorsi sono arrivate a Castelletto anche persone provenienti da Bologna, Milano e Lecco. G.M.

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