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Lettera aperta di Testi «Ora basta profughi»

Il bed and breakfast di Ronchi che ospita gli ultimi profughi arrivati
Il bed and breakfast di Ronchi che ospita gli ultimi profughi arrivati
Il bed and breakfast di Ronchi che ospita gli ultimi profughi arrivati
Il bed and breakfast di Ronchi che ospita gli ultimi profughi arrivati

In seguito all'arrivo in località Ronchi di ventun profughi, ospitati nel B&B Il conte di Verona, che si sommano alla trentina di richiedenti asilo già presenti nel Comune di Pastrengo, il sindaco Gianni Testi ha scritto una lettera aperta alla cittadinanza che è stata pubblicata anche sul sito internet municipale.

«Sono stanco di dover periodicamente dedicarmi a questa problematica dei migranti», ha scritto Testi. «Si ribadisce per l'ennesima volta che non è di competenza degli enti locali occuparsene. Il problema è del potere centrale di Roma e là deve essere risolto. Con gli ultimi arrivi raggiungiamo circa la quota di 50 presenze all'interno dei nostri nove chilometri quadrati di territorio, direi che il barile è colmo», afferma il primo cittadino.

E prosegue: «Mi sono attivato subito per evidenziare che la scelta dell'alloggio non è assolutamente idonea. Ho già interessato la Prefettura e l'Ulss9 per quanto riguarda l'aspetto sicurezza sia pubblica e sanitaria. Ho appreso anche che gli ospiti sono persone sbarcate solo da alcuni giorni, quindi non sono stati fotosegnalati e identificati e presumo non siano stati nemmeno visitati», si lamenta Testi. «Ho richiesto, per iscritto, che venga certificata la regolarità delle procedure adottate in merito ai controlli sanitari e all’identificazione di queste persone».

Il sindaco è un fiume in piena: «Ho incaricato l'ufficio tecnico comunale di verificare l’agibilità dell'immobile dei Ronchi che ospita i profughi. È stato rilevato che il piano mansardato non è agibile. Quell’edificio inoltre è a ridosso della strada Provinciale SP21. Per questo è stato chiesto alla Provincia di verificare se ventuno persone che stazionano a pochi metri da questa strada trafficatissima siano un pericolo reale per loro stessi e per la viabilità». Il sindaco pone poi all'attenzione le modalità con cui viene comunicato l’arrivo dei profughi ai sindaci.

«Telefonano in ore notturne o durante i week-end, quando gli uffici comunali sono chiusi ed è difficile poter intavolare discussioni di mediazione o informare la popolazione», sottolinea. «Qui i profughi sono arrivati alle 4.30 del mattino, paradossale», continua il primo cittadino. «I Comuni sono abbandonati a se stessi, in primis dal Governo e dalle forze politiche», si lamenta il sindaco. «Mi chiedo a cosa sia servito discutere con la Prefettura, che non più tardi di sei mesi fa sosteneva che mai ai Ronchi sarebbero arrivati nuovi ospiti, nonostante si sapesse già allora che il proprietario dell'immobile interessato aveva stipulato un contratto di locazione con una cooperativa a questo fine. Preciso che il, nostro Comune non ha aderito allo Sprar», aggiunge il primo cittadino. «Con questo progetto di accoglienza i richiedenti asilo vengono interamente gestiti, dalle pratiche burocratiche al vitto e alloggio, all’istruzione eccetera, direttamente dai Comuni. C’è da precisare anche che tra gli obblighi vi è pure quello di trovar un lavoro a queste persone. Questa amministrazione, per una questione di rispetto e correttezza, ritiene di dover soddisfare prima le necessità dei propri cittadini che quelle di sconosciuti. Ho chiesto pubblicamente un aiuto a tutti i colleghi sindaci della Provincia affinché si crei una sinergia che porti a rafforzare un fronte comune di intesa contro il totale disinteresse dello Stato nei nostri confronti. Le Prefetture», conclude Testi, «così come tutti gli organi ed enti di controllo e vigilanza, devono rendere conto alle amministrazioni locali che protocolli, procedure e norme siano rispettate e che non vi siano pericoli per la popolazione. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità». L.B.

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