<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Le priorità sono altre
Oggi bisogna pensare
a famiglie e imprese»

«Ma perché non chiediamo ai rivolesi cosa ne pensano? Non credo siano tutti così d’accordo sull’opportunità e l’importanza di aver acquisito il forte». Attacca così il discorso il consigliere di minoranza Umberto Rizzotti, farmacista del paese. Ha votato contro la delibera della maggioranza «per ragioni di merito e di metodo», dice. «Anzitutto avere il compendio tra i beni comunali e spendere soldi per manutenzioni e valorizzazione non mi pare più una priorità. Ho sempre detto che ogni risorsa è meglio destinarla, in questo momento, alle famiglie e al loro bisogno di essere meno gravate dalle tasse e più sostenute nei servizi. E poi non è vero che il forte è a costo zero. Il piano sottoscritto prevede investimenti per circa 900mila euro in 11 anni e la delibera non indica dove e come saranno reperiti dal Comune. Non è un dettaglio». Concorda per molti versi il collega Mirco Campagnari, già sindaco e, come tale, fautore di vari tentativi di accordi per l’acquisizione tra il 2011 e il 2014 senza esito positivo. Ora ha votato pure lui contro la delibera proposta dalla maggioranza di Armando Luchesa ed è stato tacciato di incoerenza. «Ci ha provato tre volte, ha intrapreso un percorso decennale con il Demanio, si è speso in prima persona e ora che l’accordo è fatto, da noi ma sulla scia del passato, è contrario?», chiede il sindaco. «Ma quale incoerenza», ribatte Campagnari. «Prima di tutto il mondo è cambiato. Le famiglie sono sempre più in difficoltà, tante imprese pure. Il Comune anni fa incassava 300mila euro l’anno di oneri di urbanizzazione, oggi sono scesi a circa 20mila euro. Le priorità sono cambiate». E aggiunge: «Una delibera così pasticciata, inoltre, non potevo votarla. Il trasferimento avviene a canone zero, ma i soldi che servono per la valorizzazione dove li troveranno? Le risorse bisogna impegnarle, se si vuole guardare al futuro e rendere sostenibile l’acquisizione nel tempo. Invece la delibera approvata della maggioranza non ha nemmeno il parere favorevole del contabile del Comune». È un parere non necessario, a detta di Luchesa e dei suoi. Ma per Campagnari «procedendo così non si va da nessuna parte. Inutile dire ai cittadini che il Forte non costa nulla, perché non è vero».

Si è astenuto dalla votazione della delibera comunale di acquisizione del compendio, invece, il consigliere Gino Banterla. «Al Forte ho sempre tenuto in modo particolare, prova ne sia una serie di progetti di valorizzazione che ho stilato», sottolinea. «Ma la delibera della maggioranza doveva essere fatta meglio, tenendo conto che tempi e modi di fare meglio c’erano». C.M.

Suggerimenti