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Lago e canoni demaniali
Ora incassa il Comune

Una spiaggia del Garda: regole nuove per la riscossione dei canoni demaniali extraportuali
Una spiaggia del Garda: regole nuove per la riscossione dei canoni demaniali extraportuali
Una spiaggia del Garda: regole nuove per la riscossione dei canoni demaniali extraportuali
Una spiaggia del Garda: regole nuove per la riscossione dei canoni demaniali extraportuali

La Regione Veneto affida direttamente ai Comuni la riscossione degli incassi dei canoni demaniali extraportuali. Il gruppo consiliare di Forza Italia, composto dal veronese Massimo Giorgetti, dalla collega Elena Donazzan e dal consigliere Massimiliano Barison, con un blitz ha fatto inserire ieri pomeriggio nella Finanziaria regionale un emendamento con quanto richiesto, da anni e a gran voce, dai sindaci dei Comuni del lago di Garda.

Una questione che era stata portata avanti a più riprese negli anni, ma senza arrivare mai ad un esito favorevole, all’inizio da Umberto Chincarini quando era sindaco di Peschiera e in seguito anche dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi e che era stata oggetto, nel dicembre 2015, di un progetto di legge regionale del gruppo Fare! di Tosi.

Il progetto vedeva come primo firmatario Andrea Bassi (ieri assente dal consiglio perché neopapà), ma che era stato anche sottoscritto dai colleghi veronesi Stefano Casali (Lista Tosi), Giovanna Negro (Veneto del Fare), Orietta Salemi (Pd) e Manuel Brusco (M5s), oltre che da Giorgetti e Valdegamberi. Una lobby trasversale, che ha avuto dapprima il via libera dalla conferenza dei capigruppo e, ieri alle 14, il voto unanime del Consiglio regionale.

Lo scopo era quello di ribaltare l’attuale sistema di riscossione dei canoni demaniali lacustri perché dal 2002, con la legge regionale 33, la Regione aveva delegato ai Comuni la gestione del demanio idrico lacuale ma ancora la riscossione dei canoni per gli spazi acquei extraportuali veniva svolta da Venezia. Venezia poi avrebbe dovuto girare il 50 per cento dell’incasso ai Comuni, ma una volta incassati i soldi, non è stata mai solerte nel restiruirli alle amministrazioni locali.

Questo ha generato buchi nei bilanci delle amministrazioni locali e, da qualche mese a questa parte, anche un contenzioso legale perché i Comuni stessi, creditori di svariate centinaia di migliaia di euro ciascuno, avevano messo in mora la Regione. Primi i sindaci di Bardolino, Brenzone, Torri e Peschiera che, chi con decreto ingiuntivo e chi con riscossione coatta a mezzo di Equitalia, hanno già aperto formalmente il contenzioso, tutt’ora in corso.

Il totale del credito vantato dagli otto centri rivieraschi nei confronti di Venezia è stato calcolato in oltre tre milioni e 500 mila euro secondo i conti fatti dalle amministrazioni locali, sarebbe invece più basso secondo gli uffici della Regione.

Ieri il via libera è arrivato da 47 consiglieri su 47 presenti (assenti Luca Zaia, Andrea Bassi, Stefano Casali e Franco Ferrari) e, già da quest’anno, i Comuni incamereranno per intero il denaro del canone per riversarne il 50 per cento, entro il 30 giugno dell’anno successivo, alla Regione.

L’emendamento ha fatto pure stanziare 500 mila euro, a valere sul bilancio 2016, da destinare ai creditori. «Intanto», ha commentato soddisfatto Massimo Giorgetti, «grazie a questo emendamento votato trasversalmente abbiamo risolto la vicenda. Ora la giunta stabilirà il riparto dei 500 mila euro ai Comuni, in attesa di fare i conti esatti di quanto è il debito. Entro il 30 giugno 2017 di certo la questione sarà più chiara ma, intanto, ad incassare saranno subito solo i Comuni».

Altrettanto soddisfatto Stefano Valdegamberi: «Finalmente si ristabilisce una condizione di equità. Da un lato c’è il rammarico di avere perso almeno due anni rispetto alla mia uguale proposta ma, dall’altro, vengono ristabilite le condizioni di giustizia visto che la Regione, coi Comuni marittimi, fa da sempre quanto ieri è stato stabilito anche per il lago di Garda».

Gerardo Musuraca

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