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Lago, documentario per 6 milioni in tivù

Una veduta  dell’alto lago
Una veduta dell’alto lago
Una veduta  dell’alto lago
Una veduta dell’alto lago

Il lago di Garda da ogni punto di vista. Quello che dalle barche dei pescatori spazia tra l’orizzonte e la riva di Garda, la vastità dei paesaggi dispiegati da un volo in deltaplano, un passaggio a Brenzone, una passeggiata sull’Isola del Garda, un’altra a Sirmione, un salto a Valeggio sul Mincio dove un pastificio storico lavora in diretta i tortellini e quindi la tavolata del Nodo d’amore, a Borghetto, tra preparativi, brindisi, strette di mano, fuochi di artificio. Andrà in onda sabato alle 19, su Sat 1, canale nazionale tedesco che copre anche Austria e Svizzera, con un audience tra i 4 e i 6 milioni di spettatori, il documentario girato, anche con droni, da Moritz Kilia e da Peter Ueberbacher, produttore della Tv consulting & production di Verona, città che ama e dove ha scelto di vivere. Il documentario, lungo 44 minuti e 30 secondi e sarà mandato in onda un’ora prima del notiziario delle 20, è stato chiesto a Ueberbacher da Sat 1. Pur avendo valenza evidentemente pubblicitaria, poiché coinvolge ditte e operatori privati, «ha un forte valore promozionale per il territorio anche in considerazione del fatto che questi imprenditori hanno una storia e tradizioni da raccontare o lavorano valorizzando patrimoni architettonici, artistici e naturalistici», dice Peter, scorrendo le immagini del trailer che inizia a Sirmione (Brescia). La Sirmione raccontata da Roberto Cappelletto, general manager di Villa Cortine palace hotel creato nella villa Cortine, costruita a fine ’800 in stile neoclassico e circondata da un parco di 50.000 metri quadri. Con lui si viaggia tra le viuzze del centro e l castello e poi in motoscafo si raggiunge Garda, sulla Riviera degli Olivi, per incontrare Aligi Piccinini col figlio Luca: pescatori da sei generazioni. «È il lavoro più bello, rilassa, toglie i pensieri e fa stare benissimo», dice Aligi. E il figlio aggiunge: «Portiamo avanti la tradizione della pesca sul lago, la mia unica attività, dove mi sento libero, felice». Altra tappa, ancora nel Bresciano, è l’Isola del Garda dove, nel 1890 fu costruita una imponente residenza in stile neogotico veneziano e venne restaurato il porticciolo. Dal 2002 è aperta alle visite turistiche grazie alla famiglia Cavazza. «Ho scelto Alberta Cavazza e il fratello Sigmar», spiega sempre Peter, «quali esempi di un turismo verde, ecosostenibile che, a dispetto della cementificazione del lago, è per la conservazione e la cura di contesti preziosi». È mozzafiato il volo presentato, preparazione inclusa, dal fotografo Thilo Weimar, una discesa in parapendio dal Baldo da 1800 metri di quota alle rive di Malcesine: «Un salto tra i più alti d’Italia», dice il protagonista. Poi le riprese si spostano a Valeggio sul Mincio, al Pastificio Remelli, dove da «stoffe di pasta elastica come seta» si fanno i tortellini, attività appresa dalla famiglia che ha contribuito a valorizzare un piatto povero del passato. Di rigore, nel contesto, la Festa del Nodo d’amore raccontata da Cinzia Zara, nell’ organizzazione dalla prima edizione, entusiasta e fiera di «apparecchiare il tavolo più lungo d’Italia in un evento che unisce operatori vicini, per una sera non in concorrenza, in questo ’nodo d’amore’ che esprime felicità e gioia». Trapela soddisfazione tra chi ha promosso questo documentario: «Il filmato», assicura Peter, «sarà un ottimo veicolo di promozione del lago». Seguirà po la Versione 2 del documentario, un focus tra Peschiera del Garda, Torri del Benaco, Padenghe. •

B.B.

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