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La musica secondo Pedrini
«Mi salvò da droga e morte»

Il cantante Omar Pedrini
Il cantante Omar Pedrini
Il cantante Omar Pedrini
Il cantante Omar Pedrini

«La bellezza della musica, di qualunque genere sia, è che ti apre agli altri. Pensate come saremmo più in pace se dialogassimo con la musica».

La musica come forma di comunicazione, come «salvezza» nei momenti bui della vita, come «sballo» naturale senza bisogno di artifici e sostanze. In definitiva, una compagna di vita. Per Omar Pedrini la musica è tutto questo: l’ha raccontato incontrando i ragazzi della Lazise summer music academy, percorso di perfezionamento musicale ospitato da 13 anni a Lazise con il contributo del Comune e il supporto dell’associazione Atena e del Servizio educativo.

Un’intervista corale guidata dal giornalista musicale Gianni Della Cioppa in cui ragazzi e ragazze hanno potuto conoscere Omar Pedrini e il suo chitarrista Marco Grasselli prima di condividere con loro il palco in occasione del concerto finale del corso. A Pedrini i musicisti in erba hanno fatto domande sui «modelli» musicali che l’hanno ispirato, sugli strumenti che suona oltre alla chitarra, sugli aspetti tecnici del mixaggio e della registrazione, su come gestire il palco.

«Sono cresciuto con i cantautori italiani degli anni Settanta, che però trascuravano la parte musicale a favore della lirica mentre il rock era cantato da tutti in inglese», ha raccontato Pedrini citando tra i suoi idoli anche The Who, Deep Purple, Led Zeppelin e la Pfm.

«Quello che ho fatto con i Timoria è nato per unire questi due aspetti, cantando rock in italiano per farci capire». È la rivoluzione a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta di cui i Timoria sono stati i pionieri. «Alla vostra età la musica mi ha salvato la vita», ha detto guardando negli occhi ragazzi e ragazze, «vengo da un quartiere difficile di Brescia, tanti miei compagni sono morti di droga. Io ho conosciuto gli stupefacenti, ma la musica ti dà un’emozione che non ti dà la droga. Nei momenti difficili avevo la musica, andavo in sala prove e mi dimenticavo di tutto».

Tre mesi fa è uscito «Come se non ci fosse un domani», nuovo album di Pedrini e nuovo inizio dopo il terzo intervento al cuore avuto nel 2014. Al progetto discografico hanno collaborato Noel Gallagher (leader degli Oesis), il poeta Lawrence Ferlinghetti, la Royal Albert Hall College Orchestra e il polistrumentista Ian Anderson. Tra un mese uscirà anche la sua biografia scritta da Federico Scarioni. K.F.

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