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«La motovedetta
resti ma più snella e funzionale»

La motovedetta dei carabinieri ormeggiata a Torri
La motovedetta dei carabinieri ormeggiata a Torri
La motovedetta dei carabinieri ormeggiata a Torri
La motovedetta dei carabinieri ormeggiata a Torri

La motovedetta dei Carabinieri ormeggiata a Torri rimarrà ancora nel paese gardesano?

Il sindaco Stefano Nicotra si dice possibilista spiegando il proprio punto di vista. Replica al sindaco di Brenzone Tommaso Bertoncelli, al vice sindaco di Malcesine Claudio Bertuzzi, e, con toni più accesi, al deputato del Pd Vincenzo D’Arienzo che sulla questione aveva presentato un’interrogazione parlamentare molto critica nei confronti del primo cittadino.

La questione è nata nei giorni scorsi, quando i due amministratori di Brenzone e Malcesine hanno inviato una lettera al prefetto Salvatore Mulas e al comandante provinciale dell’Arma, Ettore Bramato per chiedere di mantenere il servizio nautico dei Carabinieri a Torri, a loro avviso indispensabile per controllare al meglio il territorio nell’Alto Garda, a nord di Punta San Vigilio. Una richiesta che Bertoncelli e Bertuzzi hanno inoltrato dopo aver saputo che il sindaco aveva chiesto di spostare l’imbarcazione da Torri perché occupa cinque posti barca.

Nicotra mette nero su bianco le proprie intenzioni precisando fin da subito «di aver richiesto agli organi incaricati di migliorare il servizio attuale. Infatti», prosegue il primo cittadino di Torri, «ho insistito sulla necessità di avere una nuova imbarcazione snella, adatta anche a navigare sotto costa, vicino alle spiagge, proprio dove sarebbe necessaria la sua presenza».

E aggiunge: «La nostra amministrazione per integrare il servizio che l’attuale e vetusta imbarcazione svolge, adatta forse più al mare, ha organizzato dal 2015, un servizio aggiuntivo, affidato alla protezione civile comunale», sottolinea Nicotra. «L’attuale mezzo natante in questione ha un pescaggio troppo profondo che le impedisce di avvicinarsi alle spiagge e crea un inquinamento atmosferico incredibile, facilmente riscontrabile ogni volta che viene avviato». Nicotra sottolinea inoltre come il porto di Torri abbia solo 38 ormeggi, sottolineando come, per questo, ci siano «tanti pescatori senza posti barca».

Il sindaco torresano dice di aver «molto apprezzato la risposta equilibrata del comando  provinciale  dell’Arma, a cui va la nostra stima ed il nostro apprezzamento, unita alla disponibilità delle amministrazioni comunali di Brenzone e Malcesine a valutare lo spostamento negli spazi dei loro porti della motovedetta dei carabinieri dopo 15 anni di permanenza in quello di Torri».

Ma poi si scaglia contro D’Arienzo precisando come «le polemiche strumentali mi fanno ricordare la famosa frase dello scrittore Andrè Marais: «Ci sono persone per le quali la verità è veleno». L’onorevole D’Arienzo, in questo, è in prima fila». Nella replica al deputato “dem”, Nicotra aggiunge come si sia chiesto «se D’Arienzo voglia scimmiottare il ruolo del famoso pubblico  ministero dei processi staliniani Vyšinskij, forse per uscire dall’anonimato in vista delle elezioni, non trovi di meglio di stravolgere questioni per occupare spazi sui giornali, o peggio ridurre il tutto come ricordava il noto Trilussa che affermava: «Ci sono parlamentari che per un minuto di gloria si convincono che le interrogazioni siano come una sigaretta che non si nega a nessuno». Da parte mia se affrontare un problema per risolverlo e pensare ai miei pescatori è una colpa, confesso sono colpevole».

Sulla questione interviene anche il consigliere di minoranza Mirko Lorenzini che, inviando a sua volta una lettera al comandante Bramato, si dice contrario al trasferimento della motovedetta da Torri e solidale con Bertoncelli e Bertuzzi, in quanto «non esiste alcuna ragionevole e opportuna necessità per togliere il presidio dell’Arma, per noi garanzia di controllo e di sicurezza del territorio lacustre. Torri è in una posizione strategica per garantire tempestività d’intervento sul Garda».

Per migliorare il servizio di pattugliamento Lorenzini suggerisce semmai la sostituzione della attuale motovedetta classe 600, lunga dodici metri e mezzo, con una classe N500, lunga poco più di nove metri, «più piccola, agile e veloce, con minori spazi di manovra e ingombro all’interno del porto».

Da Malcesine il vice sindaco Bertuzzi ribadisce la disponibilità ad accogliere la motovedetta dei Carabinieri, mentre la consigliera di minoranza Martina Gasparini, rivolgendosi all’amministrazione melsinea, afferma che «sulla questione sarebbe stato meglio trovare una forma di dialogo e condivisione con gli altri paesi gardesani, compresi quelli trentini e lombardi. Il tempo per farlo c’è ancora».

Emanuele Zanini

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