<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La gestione ai privati? Per Todesco della Cgil è un’idea da scongiurare

Vista panoramica dall’ospedale
Vista panoramica dall’ospedale
Vista panoramica dall’ospedale
Vista panoramica dall’ospedale

L’ex ospedale di Malcesine, ora struttura riabilitativa, tra i servizi di diagnosi e cura presenta un punto di primo intervento. Nell’area riabilitativa sono indicati 50 posti letto di recupero e riabilitazione funzionale, come Centro di riferimento nazionale per lo studio e la cura degli esiti tardivi della poliomelite e con attvità di riabilitazione ortopedica. La scheda prevede anche 12 letti di ospedale di comunità e nelle note aggiunge: 30 posti letto di riabilitazione a disposizione di pazienti extraregione e la dizione «Con possibilità di assegnazione in concessione a soggetto privato accreditato». Come se i sindaci che nei giorni scorsi hanno firmato la proposta di privatizzare la struttura già ne fossero informati. Stefano Nicotra di Torri e Tommaso Bertoncelli di Brenzone, con l’appoggio del vicesindaco di Malcesine Claudio Bertuzzi, chiedevano in una lettera in quattro punti di trasformare la struttura su modello dell’ospedale di Cortina, così da rilanciarla anche ai fini di un’adeguata offerta sanitaria per i turisti. Contro questa idea si scaglia la Fp Cigil, con un comunicato a firma della segretaria generale Sonia Todesco: «No alla proposta di privatizzazione», spiega Todesco, «perché non risolve il problema principale già individuato dall’Ulss 9, che è quello della difficoltà di reclutamento di personale». Il fatto che la proposta arrivi a ridosso delle schede fa dire a Todesco: «Il loro più che altro è un atto di sostegno, ma è in perfetto isolamento dalla conferenza dei sindaci del Distretto 4». Secondo Fp Cgil il personale disponibile si troverebbe attraverso la contrattazione all’interno dell’ Ulss 9, mettendo sul tappeto incentivi per il trasferimento e compattamento dell’orario di lavoro. «Il privato non può pagare meglio», sottolinea Todesco, «dal momento che il contratto collettivo è scaduto d 12 anni. Lo dimostra il fatto che gli infermieri del privato hanno partecipato in massa al concorso che si sta svolgendo in Azienda ospedaliera a Verona». La conlusione della Fp Cgil è però dubbiosa: «C’è da scommettere che molte richieste saranno accolte dalal Regione solo con la condizione che tutto passi alal gestione del rpivato, con i letti di riabilitazione per cittadini extraregione capaci di remunerare il privato con risorse extra tetti assegnati: una bella battaglia per il privato». Quanto alla riqualificazione dell’immobile, ormai ferma da anni, Todesco conclude: «Viene da pensare che si stia facendo logorare un patrimonio immobiliare, con bellissima vista lago, per abbassarne il valore. In attesa che un prvato sappia trarne ingenti profitti».

FR. MAZ.

Suggerimenti