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«L’imposta non è mai stata incassata e non doveva essere versata al Comune»

Un ricorso al presidente della Repubblica e un altro, che verrà presentato nelle prossime settimane, al Consiglio di Stato. Immobiliare Diamante, la società che gestisce le due aree di sosta per camper di Peschiera, al Frassino e in via Milano ha già presentato il ricorso straordinario contro la pretesa del Comune che, equiparando l’area ad una struttura ricettiva, pretende di imporre la tassa di soggiorno. Inoltre la società presenterà l’appello anche contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, che nelle scorse settimane ha imposto la consegna dei tabulati con i movimenti degli ospiti registrati dall'aprile 2015 al dicembre 2017. L’avvocato Fausto Scappini sostiene che «la società è molto contrariata per le semplificazioni che sono state fatte su questa vicenda e per le illazioni secondo cui Immobiliare Diamante avrebbe trattenuto la tassa di soggiorno. Si tratta di semplificazioni che offuscano l’immagine della società, e delle persone che la compongono, e che non corrispondono al vero». La società ritiene che «un semplice approfondimento avrebbe consentito di verificare la differenza che esiste tra le strutture ricettive e questa tipologia di aree di sosta che sono escluse dalla legge regionale sul turismo e persino dalle norme tecniche del Comune di Peschiera. Le strutture ricettive sono obbligate a registrare gli utenti, forniscono servizi organizzati ed applicano dei prezzi fino a cinque volte superiori alle aree di sosta che non hanno invece alcun obbligo di registrazione e neppure di custodia ma solo di fornire ai mezzi la possibilità di scarico delle acque luride». Secondo il legale, «non vi è alcuna evasione da parte dell’ Immobiliare Diamante della tassa di soggiorno in quanto l’imposta non è stata mai incassata dalla società perché le aree a sosta poste al fuori dalle strutture ricettive non devono pagarla. Questo era stato fatto presente al Comune fin dal marzo 2015. Non essendo stata incassata, non deve essere neppure versata in quanto Immobiliare Diamante non è tenuta a sostituire gli ospiti nel pagamento della tassa. Il Comune non può pretenderla per il passato e ogni altra notizia non corrisponde al vero”. Secondo il legale dell’Immobiliare Diamante non vi è alcun allineamento con gli altri Comuni turistici. A titolo di esempio cita il Comune di Verona che nel suo territorio ha aree analoghe a queste e non le sottopone alla tassa di soggiorno. «Del tutto ipotetiche», prosegue il legale, «sono anche le previsioni economiche sull’entità della tassa di soggiorno che verrebbe applicata alle aree gestite dall’Immobiliare. Il Comune, infatti, per incassarla, non può imporre al gestore rilevantissimi oneri economici cui non è tenuto per legge e quindi, nel caso in cui, a conclusione delle controversie, il Giudice dovesse ritenere che l’imposta deve essere corrisposta, essa dovrà essere proporzionale al prezzo incassato». •

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