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L’auto di Falcone torna a casa
Resterà nel luogo dell’attentato

La carcassa dell’auto di Falcone lascia Peschiera per Palermo
La carcassa dell’auto di Falcone lascia Peschiera per Palermo
La carcassa dell’auto di Falcone lascia Peschiera per Palermo
La carcassa dell’auto di Falcone lascia Peschiera per Palermo

Si chiama «La memoria in marcia» e la marcia parte domani alle 11.30, dalla Scuola allievi di polizia di Peschiera. Lo scopo è quello di portare la teca con la carcassa dell’auto della scorta del giudice Giovanni Falcone nel Giardino della memoria di Capaci, il luogo che dista 300 metri dalla zona dell’attentato e che dovrebbe essere completato a breve. Ed è là che potrebbe restare se ci fossero sufficienti garanzie di sicurezza, come per esempio una teca antiproiettile per evitare atti vandalici.

IL LUOGO. Il Giardino sarà situato in un’area messa a disposizione dal Comune di Isola delle Femmine. L'associazione Quarto Savona Quindici, Anas, prefettura di Palermo, presidenza della Regione Siciliana e Comune di Isola delle Femmine hanno sottoscritto la convenzione dell’intervento, in forza della quale Anas ha svolto il ruolo di stazione appaltante ed ente cofinanziatore con la Regione Sicilia.

Il terreno messo a disposizione dal Comune si sviluppa per circa 6mila metri quadrati ed è caratterizzato dalla presenza di alberi di ulivo e un carrubo secolare.

«Da una parte sono contento che la carcassa dell’auto compia questo pellegrinaggio perchè è un modo per ricordare i fatti, dall’altra mi spiacerebbe che l’auto non tornasse più qui a Peschiera perchè sono molti quelli che vengono a renderle omaggio», ha detto il dirigente della scuola di polizia Gianpaolo Trevisi, «l’auto è stata qui dal 23 maggio 2014 ed è stata lo spunto per molti incontri sulla legalità che hanno visto coinvolti tantissimi studenti».

LA STORIA. L’arrivo dell’auto alla Scuola di polizia fu celebrato con una cerimonia promossa dal direttore Trevisi alla quale parteciparono, oltre agli agenti allievi ed alle istituzioni civili e militari cittadine, anche il regista-attore Pif, il cantante degli «Stadio», Gaetano Curreri, e l’attuale vice direttore generale della pubblica sicurezza Luigi Savina, a quel tempo questore di Milano. La vedova Montinaro, in occasione della ricorrenza del 25° anniversario della strage, come presidente dell’associazione «Quarto Savona Quindici» (nome della sigla radio della Fiat Croma blindata della questura di Palermo su cui viaggiavano prima di saltare in aria i poliziotti di scorta al giudice Falcone), ha promosso, in collaborazione con la polizia di Stato, un tour della «legalità», appunto «La Memoria in marcia» che, dopo aver fatto tappa in diverse città italiane, si concluderà il 23 maggio a Palermo.

L’APPUNTAMENTO. Domani nel piazzale antistante la Scuola di polizia intitolato proprio a quei poliziotti «morti di dovere», alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni civili e militari e della signora vedova del capo scorta del giudice Falcone, comincia il viaggio di «Quarto Savona Quindici» e chi vuole può partecipare al commiato dell’auto dal Veronese. Il 23 maggio 1992 la strage di Capaci segnò la storia del nostro Paese. La cerimonia è per tutti.

Quel giorno persero la vita oltre al giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli «angeli» della scorta, i poliziotti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, uomini che del lavoro hanno fatto la loro vita.

E la loro morte.A.V.

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