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In fiamme ettari di bosco
La siccità è costata cara

Un Canadair in azione
Un Canadair in azione
Un Canadair in azione
Un Canadair in azione

Nell’alto lago di Garda, dopo circa 40 giorni consecutivi, è finalmente cessato l'allarme incendi. A farlo sapere è il comune di Brenzone che, nelle scorse settimane, ottemperando a quanto aveva disposto la Regione Veneto, aveva emanato ordinanze con cui si proibiva l'accensione di qualunque fuoco e si esortava alla massima allerta stante il perdurante stato di siccità.

«Le piogge dei giorni scorsi», hanno fatto sapere ora dal municipio, «hanno prodotto effetti positivi e quindi ora l'allarme è rientrato».

Tanto che è stato autorizzato il rogo di sterpaglie e rami secchi che, nell'alto lago, in dialetto chiamano «bròc».

L'inizio del 2017 era stato davvero nero, dal punto di vista degli incendi, tanto da impegnare la Protezione civile guidata da Mario Alpino su più fronti, non solo comunali. Sia poco sopra Castelletto che al confine tra San Zeno e Brenzone, gli uomini dell'anti-incendio boschivo di Brenzone, coadiuvati da quelli di Torri e di Malcesine, erano riusciti a domare le fiamme appiccate in un bosco già durante la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio quando, ad andare a fuoco, erano stati circa 14 mila metri quadri di bosco, proprio sotto il Baito dei Santi.

Non erano mancati allarmi successivi anche nelle aree limitrofe a Brenzone, oltre che in quelle trentine e bresciane, a non più di quattro o cinque chilometri in linea d'aria. Sempre a Capodanno, a causa di un fuoco d'artificio o di una lanterna, il fuoco aveva divorato un centinaio di ettari di bosco in località Bassanega a Tremosine, e lo spegnimento del rogo aveva impegnato anche i vigili del fuoco di Riva del Garda.

Un nuovo allarme era poi scattato il 4 gennaio nella stessa zona, ma un po' più a monte e, per domare le fiamme, erano stati usati un elicottero, un Canadair e una trentina di persone della Protezione civile, tra volontari del Garda di Salò e gruppi degli alpini di Vesio di Tremosine, Limone e Gargnano.

Infine, nei giorni successivi, e cioè attorno al 10 gennaio, un altro incendio nella pineta sopra Tignale aveva mandato in fumo circa 6 ettari di bosco e le fiamme erano state spente, nuovamente grazie a due Canadair, tre elicotteri e una trentina di volontari.

Insomma, sia il Baldo che le colline che si affacciano sul Garda erano state davvero in pericolo per la siccità e il rischio di incendi. Ora, finalmente l'allarme è cessato e la situazione è rientrata alla normalità. G.M.

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