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In bicicletta per incentivare
il turismo del dopo sisma

Enrico Peroni
Enrico Peroni
Enrico Peroni
Enrico Peroni

In questi giorni c’è anche il cavaionese Enrico Peroni a pedalare, su e giù per le colline delle Marche, durante il primo educational tour organizzato nell’ambito del progetto «Jemo! La ruota non si ferma». È dedicato alla scoperta di nuovi itinerari post sisma, tracciati da MarcheBikeLife, che facciano bene all’economia messa in ginocchio dal terremoto e al cuore della gente che deve rifarsi una vita dopo aver perso molto o tutto ciò che aveva.

Appassionato e instancabile viaggiatore sulle due ruote, nonché responsabile della Fiab-Amici della bicicletta per la zona Baldo Garda, Peroni si è unito al gruppo messo insieme da Silla Gambardella, giornalista e ciclista, e dal compagno d’avventura Mauro Fumagalli. Insieme hanno ideato «Jemo!» («Andiamo» in dialetto marchigiano) all’indomani del terremoto che ha colpito il Centro Italia. «Per promuovere l’uso della bicicletta per incentivare il turismo nella Marche e aiutare la gente del luogo a risollevarsi economicamente, creando nuove opportunità di mercato», spiega Gambardella. Il tour prevede quattro giorni intensi: 90 chilometri giornalieri di media e tanti contatti per andare alla scoperta in 15 comuni e nel parco dei monti Sibillini delle bellezze del territorio, dei centri turistici più rilevanti, dei prodotti di aziende agricole locali. Peroni si è iscritto al tour completo, forte del suo allenamento e non solo.

«Visito le Marche per la prima volta e sono felice di farlo tramite il progetto “Jemo!”» spiega Peroni. Da solo, l’anno scorso, ha pedalato da Cavaion a Roma per 600 chilometri in quattro giorni e mezzo, impresa per cui ha ricevuto la targa «Sportivo dell’anno» dall’assessorato allo sport di Cavaion.

Sempre in solitaria, anni fa, è stato ad Assisi lungo un percorso di oltre 450 chilometri. «La bicicletta è il mezzo più bello del mondo», sottolinea Peroni. «Ancora più bello se può fare del bene».

Il ciclista cavaionese della Fiab ha conosciuto Gambardella tramite facebook, poi lo ha incontrato a Verona alla presentazione del suo giro d’Europa in bici (3.724 chilometri in 13 Paesi, un mese di viaggio) da cui il giornalista ha tratto un libro. Ma ora è tempo di pensare a «Jemo!» e a incrementare il cicloturismo nelle zone colpite dal sisma. «Riattivando l’economia attraverso l’organizzazione di bike tour e l’apertura di Bike point attrezzati», conclude Gambardella.

Prima, però, bisogna tracciare nuovi percorsi. C.M.

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