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Impennata di turisti al lago
Hotel pieni all’80 per cento

«Invasione» di turisti e veronesi a Lazise: alta l’affluenza sul GardaLunghe code all’ingresso di Lazise FOTOSERVIZIO PECORA
«Invasione» di turisti e veronesi a Lazise: alta l’affluenza sul GardaLunghe code all’ingresso di Lazise FOTOSERVIZIO PECORA
«Invasione» di turisti e veronesi a Lazise: alta l’affluenza sul GardaLunghe code all’ingresso di Lazise FOTOSERVIZIO PECORA
«Invasione» di turisti e veronesi a Lazise: alta l’affluenza sul GardaLunghe code all’ingresso di Lazise FOTOSERVIZIO PECORA

Meglio di così non poteva andare. È unanime, seppur con qualche riserva, il parere degli operatori economici della sponda veronese del Garda «reduci» dal lungo fine settimana pasquale in cui tutte le località, dal basso all’alto lago, sono state prese d’assalto da turisti e visitatori giornalieri. Sul fronte della ricettività sono state confermate le previsioni di occupazione delle strutture alberghiere fornite da Federalberghi Garda Veneto alla vigilia di Pasqua: se tanti hotel hanno segnato il tutto esaurito, l’occupazione media delle strutture si è attestata sull’80%.

«C’è stata una notevolissima affluenza», commenta il direttore di Federalberghi Garda Veneto Giovanni Altomare, «ma tutte le richieste arrivate all’ultimo momento sono state soddisfatte, il che vuol dire che di posto ce n’era ancora». Hanno giocato a favore le temperature quasi estive. «Durante il giorno Malcesine era piena e per quel che riguarda i pubblici esercizi non può lamentarsi nessuno, nonostante il lavoro serale sia stato scarso perché c’era poco movimento», riferisce Giacomo Roberto Rizzotti, titolare del bar Castello e vicepresidente dell’Apem, Associazione pubblici esercizi Malcesine.

Affluenze in massa che hanno comportato disagi a livello di traffico. «Le strade erano al limite della paralisi», aggiunge Rizzotti, «per coprire i 25 chilometri tra il casello autostradale a Rovereto sud e Malcesine ci voleva un’ora e mezza, più del doppio del viaggio normale, con traffico in tilt nella zona di Torbole».

Il pienone, con annessi intasamenti delle arterie stradali, si è avuto anche nel basso e medio lago. Come riferito ieri, a lasciare l’amaro in bocca ai commercianti di Lazise sono stati i banchetti del mercatino di Pasqua. Federico Bertasi, vicepresidente della locale associazione esercenti, rincara la protesta: «Bar e ristoranti non ne hanno risentito, ma noi commercianti abbiamo notato un calo nel più importante weekend dell’anno, perché il mercatino ha distolto l’attenzione dai negozi», osserva, tornando a chiedere al Comune «più qualità e meno quantità» di banchetti. Soddisfatto, invece, Marco Pace, presidente dell’associazione commercianti di Garda: «Ho due negozi, sono contento di com’è andata e come me tanti colleghi. L’affluenza è stata maggiore dello scorso anno, considerando che Pasqua è arrivata due settimane dopo. Anche a Garda», ammette, «alcuni commercianti si sono lamentati per i mercatini (incentrati su cioccolato e artigianato, ndr) ma non hanno influito sul nostro lavoro, anche se con un po’ di buon senso andrebbero evitati durante le festività perché non ce n’è bisogno». Tasto dolente di una Pasqua da incorniciare è stata appunto la circolazione stradale, che ha messo alla prova la pazienza di chi sul lago ci vive e di chi ci arriva per trascorrere una vacanza più o meno lunga. Da tempo le istituzioni locali discutono sugli interventi necessari alla viabilità (come l’auspicato casello autostradale di Castelnuovo) che tuttavia sono destinati a non essere risolutivi se chi, già arrivato a destinazione, si sposta in auto tra i paesi gardesani o per raggiungere i punti d’interesse come i parchi divertimenti.

«Se vogliamo mantenere il nostro primato bisogna affrontare al più presto questa problematica, perché non è possibile rimanere imbottigliati nel traffico per ore», afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto Marco Lucchini. Che ha una soluzione: «Offrire ai turisti, al momento della prenotazione, una carta con cui usufruire in modo integrato dei mezzi di trasporto pubblici, autobus e battelli Navigarda, ma anche biciclette, incentivandoli così a lasciare l’auto in hotel o in campeggio».

Katia Ferraro

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