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Il tuffo di Capodanno festeggia i trent’anni

Tuffo di testa dal pontile sotto al municipio e folla di curiosi ieri nel primo pomeriggio a Torri    FOTO PECORA
Tuffo di testa dal pontile sotto al municipio e folla di curiosi ieri nel primo pomeriggio a Torri FOTO PECORA
Tuffo di testa dal pontile sotto al municipio e folla di curiosi ieri nel primo pomeriggio a Torri    FOTO PECORA
Tuffo di testa dal pontile sotto al municipio e folla di curiosi ieri nel primo pomeriggio a Torri FOTO PECORA

Gerardo Musuraca «Trenta anni di tuffo a capodanno con lo stesso entusiasmo del primo gennaio 1989: o è amore incondizionato per il lago, o è follia. Oppure un po’ di entrambe le cose». Questo il commento dei tre organizzatori del tuffo più antico della riviera, ovvero i fratelli Luigi e Giannantonio Sartori e l’amico speaker della manifestazione Danilo Donatini, che si sono presentati sotto il municipio di Brenzone ad accogliere, in costume e ciabatte, le 40 persone che hanno deciso di buttarsi in acqua alle 15 in punto assieme a loro. Insomma: 43 e non i 100 bagnanti che si sperava di raggiungere ma… «Pazienza: ce ne faremo una ragione», ha commentato ironico Luigi Sartori. Tra gli intrepidi anche il consigliere capogruppo di minoranza ed ex sindaco di Verona Flavio Tosi. Al suo quindicesimo tuffo consecutivo, il politico scaligero si è buttato in acqua senza battere ciglio. E sì che la giornata era iniziata con pioggia battente fin dalle prime ore del mattino e solo verso le 13 c’è stata una tregua, con un timido raggio di sole. Tra i nuotatori Alessandro Furioni, il ragazzo cieco di Cassone soprannominato il delfino del Garda per le sue importanti performance. La temperatura dell’acqua era di 9 gradi, ma gli irriducibili della nuotata non si sono fatti pregare. Per il trentesimo anniversario i fratelli Sartori hanno stampato un telo commemorativo del tuffo di Capodanno. All’inizio del 2017 erano stati 61 i tuffatori, come già nel 2105. Anche stavolta tutti e 43 attorno allo scivolo dal quale hanno dato prova di essere impermeabili alla rigidità invernale. Ma il tuffo a Brenzone sarà ben augurante per Flavio Tosi, in prospettiva delle politiche del 4 marzo con il nuovo soggetto politico Noi per l’Italia, oppure no? «Politicamente sarà indifferente», risponde Tosi, «si buttano in acqua persone di ogni fede politica. Penso però che il bagno il primo gennaio faccia bene perché lo faccio da 15 anni e non mi sono mai ammalato. È una specie di vaccino, che si fa una volta l’anno e fa risparmiare il sistema sanitario», scherza. Al fianco dell’ex sindaco di Verona anche la senatrice Patrizia Bisinella, compagna di vita di Tosi. A Brenzone la aspettavano in bikini, ma anche stavolta lei ha optato per un ben più accogliente e caldissimo giaccone bianco e blu, jeans e scarponcini da montagna. «Purtroppo», ha scherzato la Bisinella, «qualcuno deve pur sacrificarsi a non fare questo bellissimo gesto perché altrimenti Flavio non avrebbe nessuno che gli porge l’accappatoio». Tra i tuffatori che si sono fatti beffe di termometro e meteo, ieri il più giovane era Luca Formaggioni di Castelletto, nove anni, mentre il più anziano è stato Wolfang Schrader, di 71, tedesco che da qualche anno non rinuncia mai al tuffo, insieme alla moglie Susanne. Gli organizzatori di Brenzone, per la dodicesima volta, hanno proseguito anche la raccolta di fondi a favore dell’ adozione a distanza di due bambini indiani tramite la missione Calcutta Onlus e a favore dei terremotati di Arquata del Tronto. Insomma: la follia di capodanno a Brenzone ha un risvolto concreto e solidale. •

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