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Il monumento
dei carabinieri
a forma di libro

La cerimonia della Carica dei Carabinieri  FOTO PECORAIl monumento all’ingresso dell’abitato di Piovezzano
La cerimonia della Carica dei Carabinieri FOTO PECORAIl monumento all’ingresso dell’abitato di Piovezzano
La cerimonia della Carica dei Carabinieri  FOTO PECORAIl monumento all’ingresso dell’abitato di Piovezzano
La cerimonia della Carica dei Carabinieri FOTO PECORAIl monumento all’ingresso dell’abitato di Piovezzano

La centosessantanovesima edizione della Carica dei carabinieri è stata preceduta dall’inaugurazione del monumento posto nella rotatoria all’ingresso dell’abitato di Piovezzano sulla strada napoleonica. È l’opera realizzata per iniziativa dell’Associazione nazionale carabinieri di Pastrengo.

Il monumento costruito in marmo bianco si presenta a forma di libro. Da un lato riporta il logo dell’Associazione nazionale carabinieri e dall’altro il motto «Carabiniere per un giorno carabiniere per tutta la vita».

L’evento commemorativo della Carica, a cui hanno preso parte, tra gli altri, i generali di Corpo d’Armata Amedeo Sperotto, Comandante del Com.F.O.Ter. e Aldo Visone, comandante del Comando interregionale carabinieri Vittorio Veneto e il generale di Brigata Giuseppe La Gala, comandante della Legione Carabinieri Veneto, si è svolto poi a Pastrengo in piazza Carlo Alberto. La cerimonia è stata introdotta dal baritono Roberto Lovera che ha interpretato melodie patriottico militari. «È un immenso piacere poter festeggiare per la prima volta come sindaco questa speciale ricorrenza storica insieme a voi», ha detto il sindaco di Pastrengo Gianni Testi per salutare gli ospiti. «È bello vedere il paese vivo che si riunisce in piazza. Questa è una festa per Pastrengo, per le famiglie, per chi ci abita e lo vive ed anche per chi ci viene a visitare. Negli ultimi anni purtroppo è mancato questo spirito, per la crisi economica e la mancanza di risorse adeguate. Così questa manifestazione si è ridotta a una giornata di ricordo. Quest’anno l’amministrazione comunale, grazie all’apporto di associazioni e del comitato della biblioteca è riuscita a organizzare momenti di cultura e spettacoli per i più grandi e di divertimento per i bambini e ragazzi. Ma che cosa emerge da questo fatto storico? Che cosa si può imparare da queste gesta eroiche?», ha aggiunto Testi. «Chi sono i veri eroi oggi? Gli eroi possono essere anche persone comuni, soprattutto quelle che si mettono a disposizione degli altri. E i carabinieri sono tra i primi esempi con la loro presenza costante sul territorio e con il contatto con la gente. Rivolgo un affettuoso ringraziamento ad una persona che a Pastrengo, prima come fedele uomo a servizio dell’Arma e poi come sindaco e oggi come consigliere comunale ha dato e sta dando tutto: il mio carissimo amico Alberto Varolo. Io ho molto da imparare da persone come lui. Noi amministratori comunali dobbiamo lottare spesso anche con istituzioni di più alto grado. Le norme sono sempre più restrittive e la semplificazione della burocrazia è un miraggio. La politica nazionale deve rapidamente decidere che cosa farne dei piccoli Comuni. Sostenerli oppure farli scomparire con tutto il loro bagaglio di cultura e tradizioni. L’auspicio è che ricorrenze come questa contribuiscano a rinnovare il rispetto verso i valori e gli ideali di cui è intrisa la nostra storia fatta da uomini che hanno speso il loro sangue e sacrificio. L’alternativa è la scomparsa di una civiltà millenaria». Da un sindaco all’altro. Giorgia Lonardoni, sindaco dei ragazzi ha ricordato: «Dalla scuola devono uscire buoni cittadini e che questa giornata ci aiuta a ricordare le nostre radici. Conoscere il passato aiuta a comprendere il presente e a programmare il futuro». L’intervento del colonnello Ettore Bramato, comandante provinciale dei carabinieri di Verona, che ha sottolineato come a Pastrengo si sia scritta «una delle pagine più emozionanti della storia d’Italia», ha preceduto quello del generale Aldo Visone. «La storia dell’Arma è iniziata il 13 luglio 1814 quando Vittorio Emanuele I di Savoia costituì con le Regie Patenti il corpo dei carabinieri, divenuto Arma nel 1861», ha ricordato Visone.

«Oggi l’Arma è una forza di polizia a competenza generale con il rango di forza armata, a vocazione territoriale con proiezione internazionale. Opera per l’ordine e la sicurezza pubblica. Previene e contrasta il crimine comune e organizzato e quello di matrice mafiosa ed eversiva. È impegnata anche in teatri internazionali ed in difficili missioni per ristabilire e consolidare la pace», ha concluso il generale dei carabinieri, «e anche come struttura operativa nazionale di protezione civile».

Luca Belligoli

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