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Il Consiglio qui è «low cost» Tre i virtuosi sempre presenti

Solo 1.252,30 euro spesi per fare funzionare, nel 2017, l’intero consiglio comunale, con l’eccezione degli stipendi del sindaco e dei due assessori. È un consiglio low cost quello di Brenzone che, come già nel 2016, anche nel 2017 ha funzionato con meno di 1.300 euro l’anno per otto membri su 11. Sorprese sono arrivate dalla classifica dei più presenti e dei più assenti tra i consiglieri comunali. A parte il sindaco, Tommaso Bertoncelli che, essendo anche presidente del consiglio, è stato sempre presente. Con ben 10 presenze si sono piazzati i due consiglieri di maggioranza Gianangelo Alpino e Simone Consolini. Con grossa sorpresa invece, la più presente dell’anno precedente, ovvero la capogruppo di maggioranza con delega alla cultura Anna Devoti, è risultata la più assente nel 2017, con sette presenze su 10. Insomma: il capogruppo di minoranza Davide Benedetti, che l’anno prima era risultato maglia nera tra i colleghi a causa delle assenze ed è sfavorito dal fatto di lavorare tutta la settimana a Venezia, ha ceduto l’ultimo posto alla collega di maggioranza. Ora insomma se la ride Benedetti visto che, lo scorso anno, era stato destinatario di numerosi pur se benevoli sfottò da parte del suo elettorato e ironizzando oggi dice: «Finalmente ora si cambierà bersaglio nel conteggiare le assenze dal consiglio». Benedetti assieme al collega di minoranza Ivano Brighenti, che però è fuoriuscito dal consiglio prima della fine del 2017 per fare il presidente del Circolo velico Acquafresca, e ai due di maggioranza Paolo Formaggioni e Giancarlo Devoti, è fermo a quota otto presenze su 10 sedute. Tutti, quindi, si contendono il secondo posto tra i più assenti. Ancora benissimo invece, anche se non più con l’en plein come l’anno prima, Michela Donatini. La giovane rappresentante della minoranza ha totalizzato nove presenze su 10 sedute e, dopo Alpino e Consolini, è «al secondo posto in splendida solitudine», come commentano dal municipio. La Donatini, tra l’altro, è tra le più produttive in termini di interrogazioni, mozioni e atti consiliari e quindi, da questo punto di vista, è stimata in maniera bipartisan visto che «l’impegno è costante», ammettono tutti da Brenzone. Sempre da fame gli «stipendi» annuali dei consiglieri che a Brenzone, come in ogni altro comune di piccole dimensioni, vengono pagati col gettone di presenza. Gettone che, dalle vecchie 38.500 lire, è stato trasformato, dal 28 maggio del 2000, in 17,89 euro. In base alle presenze ciascun consigliere ha potuto portare a casa tra i 125 (Anna Devoti) e i 178,90 (Gianangelo Alpino e Simone Consolini) euro lordi. Insomma: con 17,89 centesimi a seduta ciascun eletto avrebbe potuto pagarsi sì e no una pizza e una birra per ogni convocazione consiliare. Il primo cittadino incassa invece 1.050 euro lordi mensili, e vicesindaco e assessore sono fermi a 220 euro lordi al mese. •

G.M.

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