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GRANDI OPERE

«Il collettore? È un impianto di interesse nazionale»

«Più stazioni di piccole dimensioni non vanno bene: moltiplicano i punti di scarico dei residui»
Il depuratore di Peschiera
Il depuratore di Peschiera
Il depuratore di Peschiera
Il depuratore di Peschiera

Il progetto del nuovo collettore del lago di Garda concorre a scaldare il clima già teso della campagna elettorale per le regionali del Veneto, in programma il prossimo 31 maggio. La miccia è stata accesa dagli attivisti del Movimento 5 Stelle e in particolare dai candidati gardesani Claudio Olivetti e Giuseppe Alberghini, che mettono in discussione il progetto elaborato da Ags e Garda Uno (le aziende consortili che gestiscono il ciclo idrico integrato dei Comuni rivieraschi della sponda veronese e bresciana) proponendo soluzioni alternative, a loro parere meno costose e impattanti sull'ambiente e a livello economico.
Davide Bendinelli, assessore regionale, oggi unico esponente gardesano in Regione e ricandidato con Forza Italia a sostegno del governatore uscente Luca Zaia, si sente chiamato in causa e risponde a distanza ai candidati Cinquestelle. «Quando ho letto l'intervista sul progetto del nuovo collettore proposto dai candidati del Movimento 5 Stelle sono rimasto sconcertato e demoralizzato», esordisce, «mi sono chiesto se, per un po' di pubblicità gratuita, si possano esprimere giudizi dozzinali e infondati su un progetto che è stato discusso per mesi nel corso di dibattiti aperti a tutti». Bendinelli prosegue senza risparmiare stoccate ai rivali politici: «Abbiamo organizzato convegni tra le istituzioni regionali di Veneto e Lombardia, i rappresentanti dei Comuni interessati, le associazioni ambientaliste, i tecnici delle Regioni e gli ordini professionali, dagli ingegneri ai geologi, chiunque ha potuto intervenire per far conoscere le proprie idee e si è scelto di dare tempo a tutti coloro che avessero voluto far pervenire idee o riserve in merito al progetto».
«Alla fine», rimarca l'assessore, «il progetto scelto ha incontrato l'adesione unanime di tutti, Legambiente e Ato veronese compresi». Entrando nel merito della proposta avanzata dal M5S, e cioè di realizzare tratti di collettamento brevi con più depuratori localizzati ogni 40-50mila abitanti seguendo il modello dell'alto lago trentino e del lago di Costanza, Bendinelli rincara: «Se i candidati del M5S avessero letto le proposte maturate, avrebbero scoperto che la scelta di realizzare un altro depuratore in località Brancolino era stata scartata grazie all'intervento dei Comuni rivieraschi e della Regione Veneto proprio per i danni ambientali che si sarebbero verificati a causa dello scarico dei residui della depurazione nel lago. Danni», aggiunge, «che sarebbero moltiplicati per il numero dei depuratori locali». Bendinelli lancia quindi un appello affinché tutte le forze politiche si battano «perché il progetto condiviso venga finanziato e realizzato: la salute del Garda è di interesse nazionale e i costi dell'opera non possono essere scaricati solo sui cittadini residenti». K.F.

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