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Il bomber di Castelletto
rianima la Cremonese

Andrea Brighenti
Andrea Brighenti
Andrea Brighenti
Andrea Brighenti

La Cremonese è tornata in serie B e a Brenzone si festeggia visto che il capitano della squadra è un ragazzo di Castelletto. Dopo ben undici anni di assenza dal secondo campionato più importante d'Italia, la squadra lombarda è tornata di slancio nell'olimpo del calcio grazie anche al suo bomber e capitano, Andrea Brighenti.

Non ha ancora trent'anni ma, negli ultimi campionati, si è guadagnato non solo la fascia di capitano, ma anche il titolo di secondo attaccante più prolifico di tutti i tempi per la Cremonese: è secondo solo a Emiliano Mondonico, star della serie A e famoso allenatore. Nei cuori dei tifosi lombardi c'è quindi questo ragazzo di Castelletto. «Che con umiltà e una tenacia degna di altri tempi ha raggiunto un gran traguardo», ha commentato Paolo Formaggioni, cugino di Brighenti, nonché collega della mamma. La madre di Brighenti, infatti, è Anna Devoti, insegnante alle scuole elementari di Brenzone, e consigliere con delega allo sport, che passa quasi tutti i fine settimana a bordo campo a vedere le gesta del figlio a Cremona e qualche volta va anche in trasferta.

«Andrea è un ragazzo riservatissimo, non ama stare al centro dell'attenzione», spiega Formaggioni. «È partito dalle giovanili del Malcesine per arrivare, passando dalla Virtus, dal Pavia, dalla Sambonifacese e dalla Renate di Meda, alla Cremonese nella stagione 2013-2014. Credo che molto di questo successo lo debba al padre Mauro, che oggi non c'è più, ma che lo spronava sempre a non accontentarsi e a impegnarsi per raggiungere traguardi sempre più importanti. E così lui ha fatto».

Padre di tre figli, Brighenti abita a Cremona con la moglie Silvia, originaria di Castelletto.

«Questa promozione», ha concluso Formaggioni, «è dovuta in buona parte anche ai suoi gol, oltre 60 nella Cremonese e oltre 100 da professionista e quindi è un orgoglio averlo come concittadino. A metà giugno quando tornerà a Castelletto, vedremo come festeggiarlo». G.M.

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