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I lavori di riasfaltatura
fanno mettere tutti in coda

La coda che si forma prima del ponte di Sega di Cavaion
La coda che si forma prima del ponte di Sega di Cavaion
La coda che si forma prima del ponte di Sega di Cavaion
La coda che si forma prima del ponte di Sega di Cavaion

La Provincia riasfalta alcuni tratti della strada Napoleonica (SP 33a) in prossimità del ponte di Sega, snodo cruciale tra i territori di Cavaion e Sant’Ambrogio, collegamento irrinunciabile per chi si sposta lungo la direttrice Verona-Valpolicella-Affi.

La circolazione diventa alternata per brevi tratti per permettere al cantiere di procedere. E il traffico va in tilt.

Intasato di auto e camion il Passaggio Napoleone, dove ieri alle 8.30 la colonna di mezzi era notevole, con rallentamenti a catena anche sulla SP 4 della Valpolicella almeno fino alla rotatoria. Mezzi a passo d’uomo in località Camporengo, tra Rivoli e Cavaion, sulla SP 11. Lunghe file per chi provenendo da Piovezzano lungo la Provinciale 27a deve attraversare il ponte per andare in Valpolicella. È iniziata insomma con code chilometriche e tempi di spostamento al rallentatore, anche in orari non di punta, la settimana di automobilisti e autotrasportatori che gravitano in quest’area.

Sotto assedio la frazione di Sega, come pure Ponton e Domegliara. Ma, fa sapere il sindaco di Sant’Ambrogio Roberto Zorzi, poteva andare peggio. «Inizialmente questi lavori erano stati programmati dalla Provincia a fine settembre, proprio in coincidenza con la fiera del marmo a Verona. Sarebbe stato un disastro per le aziende del settore e la circolazione nella zona. Per questo, con la sindaca di Cavaion Sabrina Tramonte, ho scritto agli uffici provinciali e chiesto di posticipare il cantiere». I lavori sono così slittati ora. «Prima o poi bisognava farli», commenta il sindaco ambrosiano. Al Passaggio Napoleone, tra l’altro, è alle prese con il cantiere dell’Anas fermo da quasi un anno, ormai. Degli scavi per la costruzione delle carreggiate in sottopasso nemmeno l’ombra, tanto che tra il cemento stanno crescendo le piante. Idem per la rotatoria di superficie.

Perché non si procede? «Non lo sappiamo, abbiamo telefonato e scritto molte volte agli uffici Anas senza mai ricevere risposta», risponde Zorzi. «Tempo fa eravamo stati informati della necessità di una variante al progetto, dopo le indagini per la bonifica bellica e le prove effettuate nel terreno. Siamo in attesa di risposte». C.M.

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