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I controlli mettono il «sigillo»
su un’estate in buone acque

Bagnanti su una spiaggia del lago di Garda
Bagnanti su una spiaggia del lago di Garda
Bagnanti su una spiaggia del lago di Garda
Bagnanti su una spiaggia del lago di Garda

Quest’estate tutte le 65 spiagge della Riviera degli Olivi sono sempre risultate idonee ai bagni, nonostante siano state rilevate presenze di schiume «non derivanti, però, da tensioattivi». La qualità è stata dunque definitiva, secondo la normativa, «eccellente». Così, salvo imprevisti dell’ultima ora, la stagione balneare 2017 inizierà con le medesime prospettive di via libera ai tuffi. Da Peschiera a Malcesine. Si continuano intanto a monitorare sette affluenti, dove, «visti i parametri microbiologici registrati quest’estate, è probabile vi siano immissioni sporadiche di scarichi fognari».

Lo fa sapere il biologo Giorgio Franzini, responsabile dell’Ufficio Lago di Garda dell’Arpav (Agenzia regionale di prevenzione e protezione ambientale) di Verona, che ha proceduto ai campionamenti col supporto dei mezzi della Guardia Costiera.

«Sono stati completati i rilievi alla balneazione sui 65 punti di controllo della costa veronese», fa sapere. «Controlli iniziati il 9 maggio e conclusi il 9 settembre. Come il solito, infatti, come prevede la legge, durante la stagione balneare, che inizia ufficialmente il 15 maggio e si conclude il 15 settembre, vanno svolti 5 “controlli ordinari“ per punto a distanza non superiore a un mese». Non solo: «Oltre a questi 5 campionamenti per punto, un sesto preliminare è stato fatto nei dieci giorni precedenti l’inizio ufficiale di tale stagione». La normativa (decreto legislativo 116/2008 e relativo decreto attuativo) prevede rilevazioni di parametri ambientali (temperatura di aria e di acqua, corrente dell’acqua, intensità e direzione del vento, onde), ispezioni di natura visiva (residui bituminosi, vetro, plastica, gomme e altri rifiuti) e prelievi di campioni per l’analisi batteriologica in laboratorio relativi a enterococchi intestinali ed escherichia coli.

«Tutti sono risultati entro i limiti previsti dal decreto ministeriale del 30 marzo 2010 che disciplina i criteri di idoneità delle acque di balneazione secondo parametri microbiologici e chimico-fisici», precisa. «Pertanto, ai sensi del decreto legislativo 116/2008, che disciplina i criteri di classificazione delle acque di balneazione sulla base dei risultati analitici degli ultimi 4 anni, tutte quelle dei nostri 65 punti saranno classificate di qualità eccellente in apertura della stagione 2017», annuncia. «Infatti quest’estate nessuna spiaggia è mai stata chiusa, sebbene siano state segnalate, su tutta la costa ma prevalentemente nella zona dell’alto lago, presenze sporadiche, quattro casi, di schiume». Su di esse si sono svolte indagini: «Hanno evidenziato», prosegue Giorgio Franzini, «che non erano generate da tensioattivi (detergenti) bensì da detriti vegetali in decomposizione provenienti anche dalla costa, come rami o foglie, oltre a fitoplancton e macrofite lacustri».

A supporto della balneazione si è fatta, come sempre, anche la cosiddetta «sorveglianza algale»: «Consiste», spiega il biologo, «in un’indagine, eseguita con periodicità mensile, volta a monitorare i livelli di fitoplancton (alghe microscopiche flottanti) e nutrienti (composti di azoto, fosforo e carbonio). Sono tutti risultati mediamente bassi rispetto alle medie stagionali. Ciò significa», chiarisce, «che il rischio di sovra produttività algale che provocherebbero è stato scongiurato».

Su tale fronte i monitoraggi continueranno a cadenza sempre mensile: «Ciò perché in passato», ricorda, «si sono verificate fioriture di cianobatteri, un gruppo fitoplanctonico (algale) che comprende anche ceppi potenzialmente tossici per il sistema nervoso centrale ed epatico. Problemi che», assicura, «non si sono finora mai verificati nel Garda. Ma, anche per legge, non va abbassata la guardia».

Attenzione che si è concentrata pure su vari affluenti: «E’ continuato il monitoraggio iniziato gli anni scorsi e il risultato è invariato: si è riscontrata sporadica presenza di carichi biologici che indicano probabile presenza di scarichi fognari in 7 piccoli corpi irrigui». Come precisa sono: «A Torri la sorgente La Valle del Cop, a Lazise il Dugale e il Bosca, a Garda il Gusa, a Castelnuovo il Dugale dei Ronchi, a Peschiera il Rielo e il Sermana. Stiamo procedendo con le indagini anche ripercorrendone l’alveo per individuare le possibili fonti di tale inquinamento. Una volta trovato il problema faremo le segnalazioni ai Comuni».

Barbara Bertasi

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