Hanno passato una notte intera nella «loro» scuola materna e con coraggio ed eccitazione hanno vinto la paura di dormire lontano da casa e dai genitori.
A vivere questa particolare esperienza formativa sono stati 13 bambini di cinque anni che frequentano l'ultimo anno della scuola dell'infanzia di Torri. Il progetto, denominato «La notte del coraggio», è stato coordinato dalla pedagogista Serena Gaiani con la preziosa collaborazione di altre tre docenti che hanno organizzato l'attività didattica. L'amministrazione comunale ha messo a disposizione i locali della materna e dell'adiacente nido integrato. «Un progetto formativo innovativo, realizzato grazie al grande impegno delle maestre e alla collaborazione con le famiglie», spiega Elena Marconi, consigliere comunale con delega all’istruzione.
Al termine di una normale giornata a scuola, i bimbi alle 19 sono stati riaccompagnati dai genitori nella struttura scolastica di via Mazzini affidandoli alle maestre per riprenderli solo la mattina dopo. Si sono presentati con il loro zainetto o un piccolo trolley come fossero in partenza per una vacanza, con il necessario per trascorrere la nottata: il proprio cuscino, lo spazzolino da denti, la tazza per la colazione, una torcia da utilizzare per alcuni giochi e il loro peluche preferito.
Dopo il tramonto sono iniziate le attività notturne: dai divertenti giochi con le ombre cinesi all'intrigante e speciale caccia al tesoro, durante la quale, completamente al buio e senza punti di riferimento, i giovani scolari dovevano scovare degli indizi e scoprire il tesoro finale: un bel gelato nascosto nel freezer. Quindi sono andati tutti a nanna per risvegliarsi la mattina seguente e fare colazione tutti assieme, prima dell'arrivo di mamma e papà, attesi alle 8,30 con l'arrivo anche del sindaco Stefano Nicotra che ha consegnato le medaglie del coraggio ai piccoli studenti.
«Nel corso di quest’anno», spiega Gaiani, «abbiamo lavorato con i bambini sulle emozioni. Abbiamo parlato di felicità, di gioia, di paura. Così abbiamo creato questa occasione per far vivere loro qualcosa al di fuori dell’ordinario, che scardinasse la loro quotidianità e che potesse segnare un passaggio nella loro crescita. I bambini e i genitori ne sono stati entusiasti», afferma l'educatrice.EM.ZAN.