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Ha cucinato per mesi
per onorare Santa Rita

Stella Cristina con un gruppo di amici intervenuti all’evento
Stella Cristina con un gruppo di amici intervenuti all’evento
Stella Cristina con un gruppo di amici intervenuti all’evento
Stella Cristina con un gruppo di amici intervenuti all’evento

Venti chili di trippe, diciotto di salsicce, cinque salami, un pentolone di brodo fumante, funghi e formaggi a volontà. E 14 chili di farina per impastare la focaccia dolce, con olio d’oliva e latte, da mangiare a fine pasto.

È la succulenta cena preparata da Stella Cristini, 85 anni, per un centinaio di compaesani e non solo, ospitati a casa sua nel giorno di Santa Rita da Cascia.

«Guardi qua, ho preparato tutto io, assaggi e mi dica se non è buona». Stella mostra con orgoglio la tavola del salotto dove ha sistemato le focacce pronte da servire. Poi mostra le pentole sul fuoco per gli ultimi ritocchi, piene di cibo. Cucina da settimane, anzi da mesi, per preparare il banchetto.

«Con le trippe ho iniziato in marzo, preparandone cinque chili alla volta e mettendole in freezer», sottolinea. È super organizzata, scattante. Felice di poter onorare la santa delle rose, a cui è molto devota, attraverso l’ospitalità e l’arte culinaria. Prima, però, il rosario e la messa con la statua di santa Rita che si trova nel giardino di casa, ricolmo di piante e fiori. Solo al termine largo alla cena in compagnia offerta a tutti.

«Ho espresso un desiderio, a santa Rita», spiega. E…? «Son sta’ contenta», risponde, diretta. Era devoto anche il marito Aldo Cristini, scomparso lo scorso ottobre a 90 anni, da ultimo reduce della seconda guerra mondiale rimasto a Rivoli. Con lui, cinque anni fa, Stella ha iniziato la tradizione del ritrovo sacro e gastronomico aperto a tutto il paese. «Prima di morire Aldo si è raccomandato con lei di continuare la tradizione», aggiunge la nipote Virginia Cristini.

Stella non se l’è fatto ripetere due volte. Ha esaudito il desiderio del marito, con cui ha condiviso 60 anni di vita.

«Guardi che bell’uomo che avevo», dice, mostrando in cucina la foto di Aldo. «Diceva sempre che ero una gran cuoca». Sembra dirlo ancora, sorridendo dalla foto alla moglie intenta nel distribuire la cena agli invitati.

Ci sono i figli Edoardo e Marco, la giovane nipote Mariella, tutti i familiari e molti loro amici anche di Caprino, il sindaco di Rivoli Armando Luchesa con la moglie, assessori e consiglieri comunali, rappresentanti delle associazioni rivolesi come comitato della biblioteca, Pro loco, combattenti e reduci, l’amico e collega in municipio per 50 anni Ulderico Ragno, il sacerdote originario di Montalto di Gaium don Luigi Sartori, che ha celebrato la messa con il diacono Claudio Brait.

Ci sono i lettori e le lettrici della biblioteca, che hanno letto a voce alta «La guerra delle campane» di Rodari e lanciato l’idea delle letture nelle corti per l’estate. «È un modo di fare filò, come una volta, ma abbiamo bisogno dell’ospitalità dei proprietari», dice Virginia Cristini, presidente del comitato della biblioteca. Gran finale con la proiezione del servizio televisivo dedicato ai Cristini su Telearena, durante la trasmissione «Sei in viaggio». C.M.

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