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Gelmini messa «sotto accusa»
Intervengono Frau e Peretti

Aventino Frau
Aventino Frau
Aventino Frau
Aventino Frau

A bruciare è soprattutto quel termine, «poltronificio», usato dalla deputata del Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo per definire la Comunità del Garda, ente territoriale interregionale nato dalla necessità di unire un territorio - quello gardesano - tripartito tra tre Regioni.

Brucia più della notizia, ovvero che la Businarolo, assieme ad altri esponenti Cinquestelle nei giorni scorsi ha inviato una segnalazione al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone chiedendo un parere non solo sulla presunta incompatibilità del duplice ruolo ricoperto da Mariastella Gelmini, parlamentare e presidente della Comunità del Garda, ma anche sull’incompatibilità degli altri organi di governo sia della Comunità che dell’Ats Garda Ambiente, associazione temporanea di scopo nata dalla stessa Comunità con l’obiettivo di procacciare e gestire i finanziamenti per realizzare il nuovo collettore fognario del lago.

«Mi meraviglio che Businarolo sia laureata in legge», esordisce l’ex parlamentare Aventino Frau, tra i fondatori della Comunità, di cui è stato più volte presidente e oggi è presidente onorario.

«Nel testo inviato all’Anac si parla solo di ipotesi di incompatibilità», spiega. «All’epoca dell’elezione di Gelmini avevamo fatto accertamenti, ma se sarà rilevato qualche problema lo affronteremo». Secondo Frau il nodo sta nell’interpretazione normativa. Il decreto legislativo 39 del 2013 stabilisce l’incompatibilità della carica di parlamentare con «incarichi di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale, regionale e locale».

Si tratta cioè di definire se per la Comunità valga il concetto di «controllo pubblico», essendo un’associazione di diritto privato formata da enti pubblici (oggi perlopiù Comuni). «Mi fa impazzire che si parli di poltronificio», ammette Frau, intravedendo nel termine e nelle insinuazioni di Businarolo gli estremi del reato di diffamazione. «La Comunità ha promosso la prima depurazione del lago di Garda e adesso si sta impegnando per il suo rinnovamento. Personalmente non ho mai preso una lira, nemmeno in questi due anni in cui sono andato più volte a Roma per le riunioni sul collettore. Allo stesso modo Gelmini non riceve alcun rimborso spese né altri vantaggi o utilità, al pari del direttivo e dei componenti dell’assemblea generale. La norma», sostiene Frau, «è stata pensata per evitare che i parlamentari ricoprano più incarichi remunerati». Il presidente onorario dell’ente sotto accusa passa al contrattacco annunciando un’azione analoga nei confronti del M5S: «Presenterò un esposto all’Anac in cui chiederò di sapere quali incompatibilità e quali limiti alla corruttibilità vi siano in un movimento politico che fa contratti con la Casaleggio Associati, con cui i parlamentari sono legati al punto che se cambiano idea devono pagare una multa».

L’accusa di poltronificio è andata di traverso anche al presidente dell’Ats Garda Ambiente e sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti.

«Il mio incarico è stato votato da 33 sindaci del territorio, non dal web o dietro una tastiera», rimarca con ironia pungente, «oltre a non avere alcun rimborso spese, sottrae tempo al mio Comune e alla mia famiglia, ma lo faccio per la passione per il lago di Garda e le sue problematiche».

Reazioni a catena che non intimoriscono Businarolo, anzi. «Se la nostra richiesta di verifica ha punto sul vivo, probabilmente c’è un motivo», dice. «Ci risulta che la Comunità del Garda corrisponda a pieno titolo ad ente territoriale a controllo pubblico e che l’incarico dell’onorevole Gelmini sia incompatibile. Piuttosto che prendersela con noi, i suoi rappresentanti dovrebbero spiegare come mai nessuno ha segnalato il caso in un anno e mezzo. Aspettiamo con serenità la valutazione dell’Anac».K.F.

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