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Festa e tradizione
per riscoprire
il gusto dimenticato

E’ tornato alla ribalta un frutto che pareva consegnato alla memoria del passato. Lo ha valorizzato il comitato spontaneo di cittadini di Pazzon e delle vicine frazioni che, domenica, con la Pro loco, propone la terza edizione della «Festa del pero trentosso». Ci saranno degustazioni e una mostra «ruspante».

L’anteprima sarà però sabato alle 18 nella sala parrocchiale di Pazzon, dove si terrà la conferenza «preparatoria» sul tema «L’apicoltura al servizio della biodiversità». Seguirà una cena con prodotti del Baldo.

«Tra gli scopi della festa c’è far conoscere a un pubblico più vasto questa varietà di pera molto diffusa nella zona che, per le sue caratteristiche, si presta a una lunga conservazione», spiegano gli organizzatori. «Infatti, in passato, il pero “trentosso“ si raccoglieva ai primi di ottobre, si immagazzinava nei granai dove si conservava fino a tarda primavera. Lo si apprezzava crudo e, soprattutto, cotto nel forno della stufa. Fino agli anni ’50 la produzione di trentossi nel Caprinese arrivava ai 1000 quintali per stagione, la gran parte destinata alla vendita».

Con l’avvento della «modernità» anche il trentosso, come molti altri prodotti della terra, è andato dimenticato. «La festa», proseguono, «è dunque un invito a riscoprire frutti e sapori che si stanno perdendo. Tutti sono invitati a parteciparvi». Alle 9 apertura delle bancarelle coi prodotti tipici: patate, verze, vino, marmellate e il pero protagonista. Alle 12 inaugurazione della mostra-mercato. Alle 15 preparazione «sul fogolar» della ricotta. Alle 17 chiusura con saluto attorno al fogolar degustando «puina (ricotta) con i peri coti». Una leccornia.

Daranno un ulteriore tocco contadino alcuni vecchi trattori che, col noto «Landini testa calda» saranno esposti per l’occasione.B.B.

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