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Due incendi in sole 24 ore
Uno sembra essere doloso

Sottobosco distrutto dal rogo
Sottobosco distrutto dal rogo
Sottobosco distrutto dal rogo
Sottobosco distrutto dal rogo

Due incendi in meno di 24 ore sono scoppiati nel territorio di San Zeno di Montagna, per fortuna entrambi senza gravi conseguenze.

Il primo rogo si è sviluppato in località Lavacetto, non distante dalla pineta Sperane, in un'area boschiva compresa tra San Zeno e Lumini. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e gli uomini del Servizio forestale regionale che hanno coordinato le operazioni a cui ha partecipato anche una dozzina di volontari del nucleo Antincendio della Protezione civile di Caprino e Costermano. Il pronto intervento ha consentito di domare le fiamme, che si erano propagate in un'area di circa tremila metri quadrati. In un secondo momento gli uomini della Protezione civile hanno effettuato le opere di bonifica per evitare che si riattivassero nuovi focolai dal terreno bruciato. L'area è stata monitorata per tutta la sera fin dopo la mezzanotte.

Uno scenario simile si è ripresentato nemmeno 24 ore dopo. È divampato un secondo rogo in località Sperane, in linea d'aria a settecento-ottocento metri dal primo incendio. Anche in questo caso è intervenuta la Forestale, a cui si sono aggiunti subito dopo i pompieri e i volontari della Protezione civile di Caprino. Anche in questo caso sono state spente le fiamme che nel frattempo avevano invaso circa cinquecento metri quadrati. Le consuete ma fondamentali operazioni di bonifica del luogo hanno scongiurato la possibilità che si riformassero altri focolai con il rischio di far ripartire l'incendio. Fortunatamente in entrambi i casi il fuoco ha attecchito solo nel sottobosco, che purtroppo è stato in gran parte bruciato, senza però intaccare le chiome degli alberi più alti. In Pineta Sperane ha effettuato un sopralluogo anche il consigliere comunale di San Zeno Carlo Gambino per verificare i danni.

Non si conoscono con certezza le cause che hanno provocato i due incendi. In quello in località Lavacetto, tuttavia, è probabile che il rogo sia stato innescato da una disattenzione di qualche contadino del posto intento a bruciare delle ramaglie. L'ipotesi più plausibile è che alcuni rami ancora ardenti, complice il forte vento, abbiamo alimentato le fiamme nell'area boschiva circostante provocando l'incendio. Nel secondo caso, invece, sembra più probabile l'ipotesi dolosa. È possibile infatti che qualcuno abbia appiccato intenzionalmente il fuoco nei pressi della Pineta Sperane, forse per un dispetto. EM.ZAN.

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