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Droni acquatici e volanti
per rendere pulito il lago

Il drone utilizzato per monitorare la salubrità delle acque del lago di Garda FOTOPECORA
Il drone utilizzato per monitorare la salubrità delle acque del lago di Garda FOTOPECORA
Il drone utilizzato per monitorare la salubrità delle acque del lago di Garda FOTOPECORA
Il drone utilizzato per monitorare la salubrità delle acque del lago di Garda FOTOPECORA

Tecnologia e robotica sono le nuove frontiere del monitoraggio ambientale, ma anche «porte d’accesso» per interessare e avvicinare le nuove generazioni al grande tema dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente.

Con questo obiettivo ieri mattina Garda ha ospitato una giornata rivolta alle scuole in cui sono state presentare le attività di monitoraggio ambientale del lago e in particolare il progetto di ricerca europeo «IntCatch» che, avviato un anno e mezzo fa, vede il lago di Garda come «bacino pilota» della sperimentazione in programma fino al 2020.

La mattinata è stata organizzata dalla sezione di Garda della Lega navale italiana in collaborazione con Azienda gardesana servizi (Ags), il Dipartimento di informatica dell’Università di Verona e il Comune di Garda nell’ambito della settima edizione della Settimana europea della robotica, ideata per coinvolgere i giovani negli sviluppi e nei nuovi impieghi della robotica. Coinvolti circa 170 studenti di quattro istituti superiori a indirizzo scientifico: Marie Curie di Garda, Tusini di Bardolino, Carlo Anti di Villafranca e Rigoni Stern di Asiago.

Dopo una prima parte teorica di spiegazione del progetto IntCatch e dell’importanza della tutela del lago, ragazzi e ragazze hanno potuto assistere a tre dimostrazioni pratiche di intervento: il monitoraggio delle acque attraverso i droni acquatici messi a punto nell’ambito del progetto IntCatcht; la simulazione, condotta dai volontari della Protezione ambientale civile e dalla squadra nautica della Polizia, delle attività di messa in sicurezza e bonifica delle acque nel caso si verifichino sversamenti di inquinanti; infine la parte più ludica con l’utilizzo di droni volanti.

Fulcro della mattinata è stato l’impiego dei droni acquatici intelligenti, piccoli strumenti di rilevazione a forma di barca dotati di sensori per misurare parametri come Ph, temperatura, elettro-conducibilità, ossigeno disciolto e la presenza di microrganismi nell’acqua.

Gli studenti hanno visto in azione due tipi di droni, potendoli guidare con il radiocomando e attraverso un’applicazione per tablet. Implementati dall’Università di Verona, i droni acquatici sono dotati di sonde in grado di leggere e trasmettere in tempo reale i parametri (dati consultabili su demoapp.intcatch.eu) e nel caso questi siano sopra soglia vengono prelevati in modo automatico campioni d’acqua per analisi più approfondite.

«Stiamo cercando di rendere i droni sempre più autonomi», ha spiegato ai ragazzi Alessandro Farinelli, professore associato di intelligenza artificiale applicata all’Università di Verona, «affinché siano utilizzabili anche dai non esperti e senza la necessità di un controllo visivo diretto». «Abbiamo a cuore la tutela del Garda perché è una risorsa idrica straordinaria e importante anche dal punto di vista turistico ed economico», ha sottolineato Pia Joanne Hancock, responsabile del progetto IntCatch nel Cda di Azienda gardesana servizi, rivolgendosi agli studenti come ai «giovani tecnici del futuro». «L’obiettivo di questa ricerca», ha proseguito, «è testare e validare sistemi di immediata risposta a eventuali problemi di inquinamento dell’acqua».

Durante la mattinata le attività con gli studenti sono state seguite anche dal presidente della Lega Navale di Garda Luca Mafezzoli, tra i promotori della giornata, e dal consigliere con deleghe a ecologia Sacha Allevato.

Katia Ferraro

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