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Divieto prorogato
I tir non passano
sulla Gardesana

Lo stop ai tir sulla strada Gardesana è stato prorogato fino al 31 ottobre. La Prefettura di Verona ha decretato semaforo rosso ai mezzi pesanti.

Il documento, come avviene ormai da una ventina d’anni, è stato sollecitato alla Prefettura di Verona e al Commissario di Governo di Trento dalla Comunità del Garda il 27 marzo scorso, in vista della scadenza dell’ordinanza, fissata domani.

La necessità del rinnovo semestrale del blocco del traffico pesante sulla Gardesana è finito anche sul tavolo del ministro per le Infrastrutture. Al «coro» dei sindaci lacustri e della Comunità del Garda che, ogni sei mesi, si prende la briga di «ricordare» alle Prefetture la richiesta di proroga dell’ordinanza, si era unito anche il deputato del Pd, Vincenzo D’Arienzo. Neppure il suo intervento però ha cambiato la situazione.

La Prefettura di Verona comunque, dopo avere consultato 14 Comuni e sentito i pareri delle forze dell’ordine, ora ha bloccato il transito dei tir dal chilometro 38 nel Comune di Peschiera, fino al 91 + 0,20 nella frazione di Navene di Malcesine. E per la parte trentina, il commissario del governo fa altrettanto dal Comune di Nago-Torbole fino al confine con la Provincia di Verona. L’ordinanza prefettizia mette nero su bianco: «Il traffico pesante può determinare gravi pericoli e incidenti per i fruitori di questa strada a causa della ristrettezza e del cedimento stradale che costeggia il lago di Garda e attraversa, senza soluzione di continuità, i centri abitati prospicienti».

Il ministro Graziano Delrio, pur interessato dal deputato D’Arienzo, finora non ha dato riscontro all’interrogazione prodotta ormai più di sei mesi fa con cui il deputato chiedeva anche se fosse a conoscenza dell’ormai ventennale aggravio burocratico degli Uffici territoriali del governo. «Dispendioso anche in termini temporali e assurdo in termini di logica», precisava. «Una farsa all’italiana», ha commentato il segretario generale della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa, «che porta all’esasperazione della burocrazia. In mancanza di tale istanza della Comunità del Garda», chiede provocatoriamente, «i tir potrebbero scorrazzare liberamente tra Castelletto, Pacengo e gli altri centri abitati gardesani, alla faccia dei Patti per la Sicurezza del Garda?». G.M.

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