Un arresto e due versioni contrapposte: un uomo è stato preso dai carabinieri mentre portava via del materiale dalla ditta nella quale lavora da sempre. I suoi datori di lavoro l’hanno denunciato, lui si è difeso: «Avevo chiesto a loro se potevo portarmi via quella roba e mi avevano detto di sì».
Teatro della vicenda un’azienda di progettazioni di arredo in laminato di Castelnuovo del Garda. La prima chiamata ai carabinieri di Peschiera è arrivata venerdì pomeriggio. Due dirigenti hanno spiegato ai militari di avere dei sospetti su un dipendente: aveva fatto dei tagli di laminato senza apporvi l’etichetta di identificazione prevista. Verso sera una nuova telefonata: l’uomo si stava trattenendo in azienda oltre l’orario di lavoro e stava caricando del materiale sulla propria auto. Alle 22 i carabinieri l’hanno intercettato fuori dalla ditta: in macchina aveva tre pannelli di laminato, cinque montanti in alluminio e un trapano: valore totale di 400 euro. Il dipendente, un uomo di 41 anni di origini srilankesi è stato arrestato per furto aggravato.
Ieri in aula, rispondendo alle domande del giudice Maria Elena Teatini e del suo avvocato Giuseppe Trimeloni, ha spiegato che aveva chiesto il permesso di prendere quel materiale oltre un mese fa, a uno dei suoi responsabili. E che quel trapano era quello che utilizzava normalmente al lavoro: l’avrebbe utilizzato nel week end per costruirsi un armadio e poi riportato. Non solo: ha aggiunto che tempo fa l’azienda gli aveva offerto una buonuscita per abbandonare il proprio posto di lavoro (il tfr più alcune migliaia di euro), ma lui si era rifiutato.
Il giudice, come chiesto dal pubblico ministero in aula Federica Gobbi, ha convalidato l’arresto, ma l’ha liberato e ora la vicenda «andrà approfondita». Evidentemente, anche con un giudice del lavoro, L’operaio tornerà in aula il 15 novembre, mentre lunedì sarà di nuovo al lavoro.