Il Consiglio comunale di Brenzone è «low cost». Per i suoi componenti si spende poco meno di 1.400 euro all’anno. Lo si scopre leggendo il resoconto della attività del 2016 degli eletti: otto di maggioranza e tre di minoranza. Discorso a parte va fatto per il sindaco, Tommaso Bertoncelli, per il vicesindaco, Aldo Veronesi, e per l’assessore comunale al bilancio, Luisa Formaggioni.
Esaminando le cifre necessarie al funzionamento del consiglio comunale, si ha l’idea di quanto la politica locale sia molto lontana dall’arricchimento personale: solo 17,89 euro a seduta.
Il podio dei più presenti in consiglio va alla capogruppo di maggioranza, Anna Devoti, e alla collega di minoranza Michela Donatini, presenti a 12 consigli su 12. Per la Devoti si tratta di una sorta di piccolo record personale, dato che la sua è una riconferma: anche nel 2015 era stata la più presente di tutti. «Del resto», scherzano i colleghi, «con la delega alla cultura è obbligata a trasmettere anche la cultura della partecipazione all’ attività amministrativa». Nel 2015 la Devoti, albergatrice, era l’unica ad aver partecipato a tutte le sedute. L’anno scorso è stata affiancata da Michela Donatini, esperta in bilanci e solita dare filo da torcere quando si tratta di discussioni sulle casse pubbliche. Il più assente si riconferma il capogruppo di minoranza Davide Benedetti: sei sole presenze, come nel 2015. Ma il consigliere ha come giustificazione il fatto di lavorare stabilmente a Venezia, in Consiglio regionale. In mezzo a questi estremi si collocano gli altri. Quota otto sedute per il delegato al turismo, Paolo Formaggioni, preceduto da Gianangelo Alpino a nove. Nel mezzo Simone Consolini: 10 presenze su 12. Il secondo più presente di tutti dietro alle due colleghe è Giancarlo Devoti, delegato al sociale, con 11 presenze.
Da fame gli «stipendi» dei consiglieri saldati col gettone di presenza. Le spese per otto consiglieri su 11, nel 2016, ammontano a 1.395 euro contro i 1.234,41 euro del 2015: 161 euro e 1 centesimo in più dell’anno prima di spese, grazie a una maggiore presenza media rispetto al 2015. Ciascun «consigliere semplice» ha portato a casa tra i 107 euro e 34 centesimi (Davide Benedetti) e i 214,68 (Anna Devoti e Michela Donatini) lordi. Capitolo a parte per sindaco, che incassa 1.050 euro lordi mensili, vicesindaco e assessore che, mensilmente, ricevono circa 220 euro lordi.
Le spese telefoniche per cinque sim card degli amministratori e una per traffico dati sono state di 2.900 euro pagati alla Vodafone, contro i 2.800 spesi nel 2015.