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Il progetto

Da Cavaion in bici
per riportare i turisti
nelle zone del sisma

Enrico Peroni
Enrico Peroni
Enrico Peroni
Enrico Peroni

Da Cavaion nelle Marche per partecipare al progetto Jemo! La ruota non si ferma, riservato alla scoperta di nuovi itinerari post terremoto.

Il cavaionese Enrico Peroni, cicloturista con molti viaggi sulle spalle e responsabile Fiab-Amici della Bicicletta per la zona Baldo Garda, è partito il 21 aprile alla volta dell’Abbadia di Fiastra, nel cuore delle Marche, da dove dal 22 fino al 25 aprile partirà in sella alla sua bicicletta per partecipare ogni giorno all’educational tour ideato da Silla Gambardella e Mauro Fumagalli nell’ambito di “Jemo!”, che in dialetto marchigiano significa “andiamo”. Andare a fare cosa? A disegnare nuovi percorsi adatti a far arrivare da queste parti tanti cicloturisti e a risollevare l’economia.

 

“Ogni giorno partiamo da una precisa località e affrontiamo un percorso di facile pedalabilità, scoprendo le bellezze del territorio a livello paesaggistico, storico, culturale ed enogastronomico” spiega Gambardella. “Sono previste soste presso aziende agricole, con assaggi e degustazioni dei loro prodotti, oltre alla visita dei centri più rilevanti dal punto di vista turistico.” Non chiede di meglio Peroni, a Cavaion premiato nel 2016 come “Sportivo dell’anno” per il suo tragitto Cavaion-Roma in solitaria (600 chilometri in quattro giorni e mezzo). Da anni abituato a mettersi in viaggio sulle due ruote, finora non era mai stato nelle Marche. Ha deciso di colmare questa lacuna e dare così una mano a “Jemo!”. “Il progetto è molto bello, andare in bicicletta è la mia passione: cosa posso chiedere di più?” afferma il ciclista cavaionese.

Da dove parte e dove vuole arrivare “Jemo!” lo spiega Gambardella: “Il terremoto ha portato ad uno spopolamento di aree dell’entroterra bloccando le economie locali e facendo scomparire molti punti di aggregazione sociale. In alcuni centri colpiti dal terremoto la migrazione di abitanti verso le zone costiere è stata tale da influire sulle attività commerciali, agricole e artigianali, causandone in alcuni casi la chiusura. Quello che vogliamo fare tramite il progetto è incrementare il turismo nelle zone colpite dal sisma, costruendo una rete di collaborazione tra diversi soggetti pubblici e privati, dai comuni ai consorzi, dalle aziende agricole ai musei, dalle associazioni di categoria alle strutture ricettive”.

Camilla Madinelli

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